La Regione Lazio ingiunge all’amministrazione capitolina la rimozione di ciò che resta delle cabine del Kursaal distrutte dalle mareggiate. La questione inquinamento
Per la Regione Lazio la situazione delle macerie causate dalle mareggiate invernali tra gli stabilimenti “Ibiscus” e “Sporting beach” di Ostia, richiede urgenti iniziative. I resti di quelle cabine non solo rappresentano un pericolo ma diventeranno anche un limite negli interventi anti-erosione programmati dall’amministrazione regionale.
E’ la sintesi della nota trasmessa dalla Direzione regionale Trasporti, Mobilità, Tutela del territorio, Demanio e Patrimonio – Area pianificazione e attuazione interventi a difesa della costa al Comune di Roma Capitale riguardo alla “Presenza di macerie e detriti di manufatti sul litorale di Ostia Levante”. Nei giorni scorsi il capogruppo di Fratelli d’Italia del X Municipio Giuseppe Conforzi insieme con la consigliere comunale Mariacristina Masi, dello stesso partito, avevano presentato un’interrogazione per denunciare “il grave stato di degrado che imperversa sugli arenili gestiti direttamente dal Comune di Roma Capitale e in alcuni spazi legati agli stabilimenti sequestrati per presunti abusi edilizi”.
In particolare, veniva segnalata la presenza, da diverso tempo, di “detriti di cabine e altre strutture sul bagnasciuga dello stabilimento Kursaal, con i pezzi che gradualmente stanno venendo inghiottiti dal mare e diventano molto pericolosi per i bagnanti della zona”. Va evidenziato che lo stabilimento balneare Kursaal non è più in concessione a privati per effetto della revoca stabilita dal Campidoglio, che ne è responsabile dal mese di maggio scorso. Questo si traduce nell’obbligo da parte del Comune di Roma e del X Municipio di salvaguardare il proprio patrimonio e la responsabilità di mettere in sicurezza l’impianto.
Alla luce dell’interrogazione, nei giorni scorsi è stato effettuato un sopralluogo tecnico che ha confermato la pericolosità e il degrado di quella situazione. La nota della Regione Lazio, indirizzata al Campidoglio e per conoscenza alle altre amministrazioni competenti, come ad esempio la Guardia Costiera, conferma “la necessità di urgente rimozione delle numerose macerie allocate lungo il tratto del suddetto arenile”. Ciò non solo per il pericolo che quelle rovine rappresentano per i bagnanti ma anche per “consentire all’Area Difesa della Costa di questa Direzione l’esecuzione dei lavori di ripascimento, definitivamente aggiudicati, a partire dalla data del 1 marzo 2025“.
“Ora – commenta Giuseppe Conforzi – la palla passa al Comune di Roma e al X Municipio, che hanno l’obbligo urgente di rimuovere le macerie sul bagnasciuga del Kursaal ed evitare che la situazione peggiori: monitorerò personalmente affinché le opere di bonifica partano già nelle prossime settimane”.
Nella loro interrogazione Conforzi e Masi chiedevano anche di “effettuare i controlli, anche attraverso l’apporto dei servizi offerti dall’ASL Roma 3” su quelle macerie considerate “fattore altamente inquinante per il nostro ambiente marino (legni colorati con le vernici o che vedono l’utilizzo di altri eventuali prodotti chimici)”. Nei mesi scorsi erano pervenute segnalazioni circa la presenza di pezzi di eternit, quindi di amianto, sulla spiaggia nei pressi delle strutture distrutte dalle mareggiate.
Al momento la richiesta di analisi specifiche non sembra essere stata soddisfatta. O quanto meno, non se ne conosce l’eventuale esito.