Scene più adatte a un film di guerra che a una città soffocata dalla canicola e continuamente esposta al rischio incendio anche nelle zone più popolose e ad altà intensità abitativa. E’ accaduto dalle prime ore questo pomeriggio di mercoledì 31 luglio, quando le fiamme hanno iniziato a divorare la collina di Monte Mario minacciando direttamente l’omonimo quartiere. Sembrava di essere sul set di un action movie purtroppo drammaticamente reale.
Scene da film di guerra nel cuore del quartiere di Monte Mario dove i vigili del fuoco hanno disposto l’evacuazione del Centro di produzione Rai
Tanto reale che, per precauzione, i vigili del fuoco intorno alle ore 17.00 hanno deciso di evacuare una quarantina di persone da alcuni edifici situati nella parte più prossima al fronte delle fiamme e il Centro di Produzione Rai di via Teulada, dove è stato necessario interrompere alcuni programmi per consentire l’abbandono della struttura.
Tra quelli direttamente coinvolti dall’ordine di allontanamento disposto dai pompieri, impegnati con tante altre unità a domare l’incendio (leggi qui), figura l'”Estate in diretta” condotto da Nunzia De Girolamo che ha affidato ai social i momenti di concitazione vissuti quando è stato disposto l’abbandono dell’edificio per ragioni di maggior sicurezza. “Stiamo evacuando lo studio, l’incendio a Monte Mario è serio. Scappano tutti, non mi è mai capitato di evacuare così, nemmeno a scuola. Corrono tutti”, ha scritto la conduttrice su uno dei suoi profili.
Tra lo squillo incessante delle sirene e il sorvolo degli elicotteri intenti a scaricare acqua sul fronte delle fiamme, si è visto il via vai di persone che lasciavano a passo svelto gli uffici per guadagnare l’uscita e dirigersi verso casa con i propri mezzi di trasporto o con autobus e taxi.
Più che per il pericolo che le fiamme, che ardevano nei boschi della collina soprastante via Teulada, a spingere per l’evacuazione precauzionale è stata la necessità di evitare in qualsiasi modo l’esposizione delle persone e degli impiegati agli effetti nocivi del denso fumo che si espandeva, in modo irregolare e imprevedibile dappertutto, sotto la spinta della combustione degli alberi e delle sterpaglie sia pure distanti alcune centinaia di metri.
A fare le spese di un pomeriggio di un giorno da cani, se si può usare questa espressione, ci sono state anche le persone che in quel momento si trovavano all’interno degli uffici del giudice di pace, ubicato proprio accanto al centro di produzione Rai, e in quelli vicinissimi della procura generale della Repubblica e del Tribunale di piazzale Clodio.
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