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Blitz della Dia a Roma, 18 arresti: in manette estremisti di destra e i figli due boss

Smantellate due bande. Nell'operazione della Dia in manette anche per i figli dei boss Senese e Nicoletti

La vecchia mala a Roma torna d’attualità coi figli dei boss. Arrestati all’alba nella Capitale dalla Dia due figli di Senese e Nicoletti e più estremisti di destra.  I numeri complessivi dell’operazione: 18 arresti, sequestro di beni per oltre 131 milioni di euro, 57 indagati e 500 uomini in campo. Contestata l’aggravante mafiosa.

Smantellate due bande. Nell’operazione della Dia in manette anche per i figli dei boss Senese e Nicoletti

Tra gli arrestati Antonio Nicoletti, figlio dell’ex storico cassiere della banda della Magliana, Enrico Nicoletti (morto nel 2020), e Vincenzo Senese figlio di Michele Senese, detto  ‘O Pazz, ritenuto il capo della camorra a Roma, da anni in carcere.

Misura cautelare anche per il produttore cinematografico Daniele Muscariello e il manager musicale Angelo Calculli. Arrestati pure l’estremista di destra Roberto Macori e Salvatore D’Amico.

Fra gli indagati, per riciclaggio, invece Domitilla Strina, figlia di Anna Bettozzi Di Cesare, l’imprenditrice nel settore del commercio dei petroli e cantante conosciuta come Anna Betz oppure Lady Petrolio. 

Sgominate due bande

I 18 arrestati sono ritenuti componenti di due bande distinte radicate a Roma e specializzate in estorsioni, usura, fittizia intestazione di beni, riciclaggio, autoriciclaggio e reimpiego in attività economiche di proventi illeciti.

Reati aggravati – secondo la gip Emanuela Attura – dall’aver agevolato i clan di camorra Mazzarella – D’amico, le cosche della ‘ndrangheta Mancuso e Mazzaferro e il clan Senese.

Le indagini hanno permesso di scoprire l’esistenza di una vera e propria centrale di riciclaggio, operante in Roma e con interessi in tutto il territorio nazionale.

A quanto emerso delle indagini avviate nel marzo del 2018 dalla Dia- Centro operativo di Roma con il coordinamento della Dda, la centrale di riciclaggio si sarebbe avvalsa della forza di intimidazione del vincolo associativo e della condizione di assoggettamento derivante sia dagli stretti legami con le organizzazioni criminali mafiose tradizionali che per l’immediata disponibilità di armi da guerra e comuni da sparo.

I sequestri

Tra i sequestri per oltre 131 milioni di euro anche un deposito fiscale di carburante nella provincia di Venezia.

Il gruppo criminale smantellato dalla Dda e dal centro operativo della Dia di Roma, operava su tutto il territorio nazionale ed in particolare nel Veneto, nel Lazio, nella Capitale e nella zona di Pomezia ed in Campania.

Le indagini versano ancora nella fase delle indagini preliminari, per glli interessati quindi vale la presunzione di innocenza

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