Roma, incidente sul lavoro: morte cerebrale per il dipendente Atac Maurizio Di Pasquale

Morte cerebrale per il dipendente Atac ricoverato dopo l'incidente in deposito: indagano i Carabinieri

Incidente tra moto a Roma, due morti
Foto: Canaledieci (repertorio)

Incidente sul lavoro all’alba in un deposito Atac di Tor Vergata: un dipendente è scivolato in una sorta di fossa per la riparazione dei bus ed ha battuto con violenza la testa. Si tratta di Maurizio Di Pasquale. I medici hanno dichiarato la sua morte cerebrale subito dopo il ricovero in ospedale.

Morte cerebrale per il dipendente Atac ricoverato dopo l’incidente in deposito: indagano i Carabinieri

Il lavoratore – che secondo i primi accertamenti era un impiegato addetto al coordinamento delle partenze notturne dei mezzi – dopo i soccorsi è stato ricoverato in gravi condizioni al policlinico Tor Vergata, dove però ne era stata dichiarata subito la morte cerebrale. Il lavoratore era residente a Guidonia Montecelio ed aveva festeggiato 62 anni qualche giorno fa, il primo luglio.

L’incidente si è verificato nel deposito Atac di via di Tor Vergata, dove il lavoratore  è caduto – per motivi da accertare – all’interno di un “ponte a fossa”, alto un metro e largo un metro e sessanta, battendo la testa e perdendo conoscenza. A lanciare l’allarme sarebbero stati dei colleghi dopo aver sentito un tonfo.

L’area è stata delimitata. Sul posto, per i rilievi di rito, sono intervenuti i carabinieri della Stazione di Tor Vergata e della compagnia di Frascati. Non è chiaro come e perché l’uomo sia precipitato nella fossa dell’officina.

La reazione del sindacato

Esprimiamo il nostro triste e sentito cordoglio per la tragica morte di un operaio di Atac Spa. Continua, purtroppo inesorabilmente, la lista dei morti sul lavoro. Esprimiamo le condoglianze, a nome della Faisa Cisal, alla sua famiglia, ai suoi amici e ai suoi colleghi di Atac”, hanno dichiarato il segretario regionale Lazio Faisa Cisal Gian Luca Donati e il segretario provinciale di Roma Antonio Cannone.

Episodi come questo non dovrebbero mai avvenire. Gli organi competenti saranno chiamati a fare luce su questa tragedia. Noi, ora, non possiamo che ribadire che di lavoro non si può morire. Da parte di tutti è necessaria un’attenzione costante rivolta alla sicurezza sui luoghi di lavoro”.

La morte è stata dichiarata formalmente giovedì 4 luglio, a trenta ore dall’incidente.