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Vespa orientalis, espansione verso le campagne romane: l’allarme di Andrea Lunerti (VIDEO)

L'etologo Lunerti chiamato per un nido di vespa orientalis a nord della Capitale

La vespa orientalis si sta espandendo e va verso le campagne romane. Da una cittadina, a nord della Capitale, arriva il nuovo SOS che porta l’esperto Andrea Lunerti a compiere un intervento all’interno di un’abitazione.

L’etologo Lunerti chiamato per un nido di vespa orientalis a nord della Capitale

La richiesta di aiuto per la presenza della famigerata vespa orientalis arriva stavolta da Labaro. L’etologo Andrea Lunerti è stato così chiamato ad un nuovo intervento a caccia del pericoloso nido.

Proprio la presenza in questa zona rappresenta una testimonianza tangibile che vi sia un’espansione della vespa nelle campagne romane. 

“Questa non è una bella notizia, purtroppo la Vespa orientalis si sta espandendo ai margini del territorio Romano e più precisamente a Labaro. Ci ha chiesto aiuto il signor Federico, preoccupato, chiedendoci di intervenire per mettere un sicurezza il suo appartamento e fino all’ultimo speravamo si sbagliasse”, scrive Lunerti.

L’esperto è quindi entrato in azione, come suo solito. Tuta gialla, attenzione massima e analisi della situazione. Delinea lo scenario futuro.

All’interno della stanza interessata dalla presenza della vespa orientalis ha trovato il nido. Per scovarlo rimuove il celetto con estrema delicatezza e scopre annidate vespe, uova e larve. Una situazione sicuramente preoccupante e da sbrogliare subito.

“Il nido è stato rimosso – spiega –  e contava già una ventina di uova, larve e 12 insetti adulti più la regina, a breve il numero sarebbe quintuplicato. Grande minaccia per l’apicoltura nord romana il calabrone orientale assecondato dal recente caldo si sta dirigendo verso le periferie della Capitale”.

Sempre nel mese di giugno l’SOS a Lunerti era scattato per un nido presente all’interno di un’abitazione nel quartiere Prati, a due passi dai Musei Vaticani.

Qualche giorno prima la segnalazione era giunta dalla zona di Conca d’Oro, dove era stato scoperto un nido all’interno di una intercapedine.

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