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Trasporti, indetto un nuovo sciopero: a rischio bus, metro, tram e treni regionali

Indetto un nuovo sciopero: a rischio bus, metro, tram e treni regionali

Nuovo sciopero dei trasporti in vista con rischio paralisi per bus, metro, tram e treni regionali. Tra i motivi, il mancato aumento degli stipendi per i lavoratori del settore.

Indetto un nuovo sciopero: a rischio bus, metro, tram e treni regionali

Sciopero nazionale di 4 ore di tutte le lavoratrici e i lavoratori del trasporto pubblico locale il prossimo 18 luglio“. Ad annunciarlo le organizzazioni sindacali Uiltrasporti, Fit Cisl e Filt Cgil.

Lo sciopero potrebbe essere il primo di una serie nel braccio di ferro col ministero dei trasporti. Uno degli ultimi, invece, a giugno è stato sospeso

Le motivazione

Il negoziato per il rinnovo del Ccnl Autoferrotranvieri Internavigatori (Mobilità Tpl) è stato interrotto a causa delle distanze registrate tra le organizzazioni sindacali e le associazioni datoriali e a seguito delle procedure di raffreddamento e conciliazione che si sono concluse negativamente senza giungere ad un avvicinamento tra le parti utile a riavviare le trattative. Ciò ha portato alla proclamazione della protesta”, spiegano i sindacalisti.

Nonostante i diversi tentativi dei sindacati tesi a trovare un accordo – spiega la Federazione dei trasporti della Cisl – si è registrato un atteggiamento di indisponibilità dalle controparti datoriali a rinnovare il Ccnl, con un incremento salariale in linea con l’aumento del costo della vita, a rimodulare la parte normativa per definire elementi che consentano una migliore conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, nonché ad individuare soluzioni atte a contrastare il fenomeno delle aggressioni”.

Pochi autisti e aziende non concorrenziali

Il trasporto pubblico locale è un asset strategico del sistema Paese – sottolinea la nota della Fit Cisl – e assicura un servizio essenziale per la collettività, eppure risente di fragilità strutturali che ne impediscono un pieno rilancio, in quanto il settore, a causa di una eccessiva e costosa frammentazione, necessita di una riforma che punti a realizzare anche nel nostro Paese, come in tutta Europa, dei campioni nazionali in grado di razionalizzare i costi operativi ed elevare gli standard di sicurezza e di qualità, oltre che di sostenibilità, per competere in un mercato aperto già da anni alla concorrenza.

Motivi che hanno generato una carenza degli autisti con tutte le conseguenze del caso e il rischio di compromettere la regolare attività dei mezzi”.