Ostia, notti senza discoteche e pochi controlli su sosta selvaggia. E’ una strategia?

Caos di giorno tra sosta selvaggia e abusivismo commerciale mentre la notte tutte le discoteche sono chiuse. “E’ la morte del turismo a Ostia”

Il giuramento dei nuovi assunti nella Polizia locale di Roma Capitale

Per la prima estate da almeno trent’anni Ostia non proporrà ai suoi ospiti la possibilità di ballare e ascoltare musica con i piedi sulla sabbia. Una limitazione pesante che va ad aggiungersi ai tanti problemi di visione turistica: sosta selvaggia, abusivismo imperante, vagabondaggio. Un vuoto che ha un motivo: la Polizia locale non ha sufficienti agenti per effettuare i controlli. E il campidoglio non intende potenziare gli organici, neanche attraverso il lavoro straordinario.

Caos di giorno tra sosta selvaggia e abusivismo commerciale mentre la notte tutte le discoteche sono chiuse. “E’ la morte del turismo a Ostia”

I negozianti del Centro storico sono infuriati. Piazza Anco marzio, tenuta in un degrado mai visto, nelle ore commerciali è invasa dagli ambulanti abusivi. E, quando fa notte fonda, alcuni barboni si aggiustano i loro cartoni per dormire davanti alle serrande abbassate dell’ex bar Sisto.

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Barboni dormono in piazza Anco Marzio, davanti alle serrande abbassate dell’ex Bar Sisto

Ma che succede a Ostia? Non ci sono più locali notturni” chiede sui social Dario Paradisi, imprenditore che con il suo “La Bussola” ha fatto la storia commerciale della ristorazione locale. A pranzo e cena di qualsiasi giorno il suo locale è stato sempre affollato. Da qualche giorno anche quei tavoli si sono pressochè svuotati.

Succede che in maniera incomprensibile e mai spiegata alla comunità, il Campidoglio ha deciso di non concedere più le autorizzazioni per l’intrattenimento musicale notturno. Niente discoteche, insomma, per l’estate 2024.

A questo si aggiunge la chiusura di due stabilimenti balneari storici, il Kursaal e lo Sporting Beach che vanno ad aggiungersi a un’altra grave assenza, quella del La Casetta. Nulla da eccepire sulle motivazioni che hanno portato alla revoca delle concessioni di Kursaal e Sporting, anche se è in corso la battaglia legale intentata dagli ex concessionari, ma per salvare posti di lavoro e qualità dell’offerta turistica (gli impianti sono da sempre tra i più rinomati) le reciproche attività potevano magari essere prorogate per la stagione in corso.

In compenso, imperversano le rumorosissime corse notturne dei motociclisti che hanno gioco facile in assenza di controlli.

Niente controlli “supplementari”

Abbiamo cercato una spiegazione a tutto questo. Non è solo l’assenza di peso politico da parte degli amministratori locali che non rivendicano attenzioni nei confronti dei loro omologhi capitolini. Dietro il caos sulle strade di giorno e il silenzio negli stabilimenti di notte viene da pensare si nasconda una precisa strategia: il Comune di Roma non intende potenziare l’organico della Polizia locale del gruppo Roma X Mare, da sempre al limite del collasso. Che, per questo motivo, non può svolgere adeguati controlli sul traffico e sulla movida. Un mancato potenziamento non solo in uomini ma persino nell’assenza di fondi per le eventuali ore di straordinario che potrebbero svolgere volontariamente gli agenti.

Ne è testimonianza il fatto che domenica scorsa, con l’assalto dei romani al mare, sui dieci km di Litoranea ha operato solo una pattuglia di municipale. Doveva occuparsi di presidiare la rotatoria dei bus istituita all’Ottavo cancello così auto in sosta vietata e parcheggiatori abusivi hanno potuto imperversare indisturbati. Inoltre, sugli 800 nuovi assunti in Polizia locale di Roma, solo 3 sono stati comandati nel gruppo di Ostia.

La posizione dei commercianti

Non se ne può più – tuona Giorgio Gastaldi di Imprese e ProfessioniIl Centro storico è una casbah. E non parlo di arredo, di lampioni guasti e dei giardini dei quali vergognarsi anche come semplici cittadini. Gli unici controlli sono contro il commercio fisso mentre gli abusivi imperversano. Non c’è una programmazione culturale e artistica di livello: le sole iniziative riguardano bancarelle e street food, sempre a danno del commercio fisso”. “Sembra proprio una strategia precisa per punire Ostia e i suoi operatori come la peggior periferia di Roma” denuncia Gastaldi. Giovedì prossimo, in occasione di una conferenza stampa, l’associazione “Imprese e Professioni” annuncerà specifiche iniziative di protesta.

La Cisl della Polizia Locale

La Cisl della Polizia locale conferma in larga parte l’impossibilità di garantire servizi all’altezza di una città turistica. “La grave carenza di organico che attanaglia il Decimo Mare – sottolinea Raffaele Paciocca, Rsu Cisl FP Roma – sta mostrando i suoi effetti negativi. I servizi sono al limite considerando che la Polizia Locale deve assicurare la vigilanza antincendio all’interno delle Pinete, il controllo di quattro arterie ad alto tasso di incidentalità, come la Litoranea, Colombo, Ostiense e via del Mare e garantire tutte le attività ordinarie di Tutela Ambiente, Edilizia, Commercio, Polizia Giudiziaria e Antiemarginati. A ciò si aggiunga che la stagione balneare è cominciata e diventa pericoloso e rischioso affidare la ordinata convivenza civile a presenze sempre crescenti di utenti del mare senza presidiare con un numero di pattuglie congruo i tanti chilometri di costa. Non giungono rassicurazioni per l’assegnazione di agenti che verranno destinati ad Ostia, non giungono risorse economiche straordinarie per fronteggiare, almeno in parte, gli oneri della intensificazione delle presenze sul territorio. L’assalto al mare è una opportunità economica, commerciale, di immagine a cui occorre rispondere con congrui schieramenti di Agenti e di pattuglie che possano lavorare in serenità e benessere senza essere ‘sacrificati’ a turni massacranti e con esito incerto. Basti guardare i gravi incidenti occorsi negli ultimi sei giorni e considerare le modifiche intervenute sulla Via litoranea con la strettoia a senso unico, nel territorio di Pomezia ma con evidenti ripercussioni su quello lidense ed il semaforo da presidiare all’ottavo cancello. Per non parlare della scarsità di risorse, umane ed economiche, con cui si affronta la movida estiva”.