Roma: un’aggressione brutale lascia un pensionato 65enne in fin di vita in un letto dell’ospedale di Tor Vergata, dopo essere stato massacrato da un ignoto picchiatore con un oggetto cotundente (forse una spranga o una mazza da baseball) all’interno del Raccordo Anulare, in una dinamica tuttora avvolta nel mistero più fitto.
Un’aggressione brutale nel bel mezzo del Raccordo Anulare, con il misterioso picchiatore che scende dal veicolo e massacra con una spranga l’altro guidatore a mazzate per poi scappare
Il tutto è avvenuto verso le 16 di martedì 11 giugno, quando Stefano (nome di fantasia), 65 anni, pensionato, è al volante della sua Volvo e sta guidando per andare a trovare la sua compagna che abita in zona Tor Bella Monaca, poco distante.
D’un tratto, mentre dalla via Prenestina Bis si sta per immettere nella corsia che lo avrebbe portato a Tor Bella Monaca, a breve distanza dallo svincolo per accedere al popolare quartiere della periferia est capitolina, succede l’impensabile.
In un lampo, un uomo alla guida di un’altra auto sbuca dal nulla e rischia di entrare in rotta di collisione con la macchina di Stefano.
Sono attimi concitati: Stefano, che in pratica era quasi arrivato, resta pietrificato, perchè credeva che sarebbe stato centrato in pieno dall’altro veicolo.
Fortunatamente, la vettura dell’altra persona, quella dove di lì a pochi istanti sarebbe uscito il misterioso picchiatore, frena pochi centimetri prima di impattare contro la sua Volvo.
Sembrerebbe una banale problematica di strada, un incidente scampato, ma invece di scambiarsi qualche chiarimento e proseguire la corsa, l’altra persona scende infuriato dalla macchina e con un oggetto contundente, forse una mazza da baseball o una spranga, e lo sfigura, letteralmente.
Lo colpisce varie volte al volto, alla schiena e soprattutto al costato e alla spalla, spaccandogli anche un braccio, quello sinistro.
Stefano perde conoscenza, mentre il suo aggressore si volatilizza non si sa dove, risalendo in macchina e scappando via come se nulla fosse.
Cinzia (altro nome di fantasia) cugina di Stefano, ricostruisce in esclusiva con canaledieci.it quel che è successo: sono particolari frammentati, dato che poi il suo familiare è stato trasportato di gran carriera in ambulanza, con ferite e fratture multiple e privo di conoscenza, al vicino ospedale di Tor Vergata.
La maggior parte delle informazioni che Cinzia sa, difatti, le sono state date dalla polizia stradale e dal personale dell’ospedale.
“Siamo sconvolti – sottolinea Cinzia con voce tremante – e cerchiamo testimoni per capire per quale motivo e chi abbia potuto fare del male a Stefano. Lui è un uomo buono, un pensionato di 65 anni, non conosceva chi lo ha ridotto così, non aveva mai avuto nemici, mai”.
“Mi domando come sia possibile che una persona sia picchiata sul Raccordo in pieno pomeriggio senza un apparente motivo e la gente giri con oggetti contundenti nell’auto facendo tutto questo, senza che nessuno veda e parli. Lui era nei pressi dell’uscita per Tor Bella Monaca e stava andando a trovare la compagna che abita lì in zona. Poi la polizia stradale, che è arrivata sul luogo del pestaggio, ci ha detto che era ricoverato in gravi condizioni a Tor Vergata. Ovviamente, tra le tante cose che non sappiamo, è che faccia abbia il balordo né su che auto viaggiasse o chi abbia chiamato i soccorsi. Ci siamo ritrovati, con tutti i familiari, al capezzale di mio cugino a piangere e basta e lui non può ancora dirci nulla perchè è sedato, tramortito”.
“Stefano – spiega Cinzia – è stato già operato per le gravi ferite subite dal pestaggio, non sappiamo niente di chi lo abbia colpito con quella ferocia né perché, ma sa, girano tanti matti, dalla dinamica le forze dell’ordine pensano che si possa anche trattare di un folle che lo ha picchiato per il solo fatto che pensava che mio cugino gli volesse tagliare la strada. Purtroppo ora è sedato, e non sappiamo se e quando e soprattutto come si riprenderà. Il dolore più grande è che le mazzate sono state tante, un assalto rapido e durissimo e ora Stefano rischia seriamente di perdere l’uso del braccio sinistro”.
“Di certo – spiega Cinzia – se qualcuno potesse contattare le forze dell’ordine per dargli informazioni, noi a breve denunceremo alla polizia di stato, ma già abbiamo detto tutto quel che sapevamo alla polizia stradale che ci ha contattato, quindi le indagini sono in corso. Non sappiamo neanche con certezza se l’oggetto contundente sia una mazza da baseball o una spranga. Comunque quel che gli inquirenti e il personale di Tor Vergata ci ha confermato è che quelle lesioni non si possono fare a mani nude, sono troppo profonde ed estese per farle senza usare una mazza o qualcosa di simile.
“Non sappiamo nulla – conclude – sulla macchina e sull’identikit del violento, anzi, è più quel che le forze dell’ordine hanno detto a noi che quel che noi abbiamo potuto dire a loro per aiutarci a trovare quel criminale che ha ridotto a un rottame mio cugino. Purtroppo nessuno sa nulla e nessuno per ora ci ha detto nulla, ci auguriamo che le telecamere, se ci sono, aiutino a capire di più su cosa sia successo in quel maledetto pomeriggio, siamo distrutti”.
A proposito di recenti episodi di violenza avvenuti nella capitale, infine, non va dimenticato che proprio lo scorso weekend, all’esterno di un bar, alcuni sbandati si sono picchiati in strada dandosele di santa ragione anche con l’utilizzo di spranghe, terrorizzando un intero quartiere.
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