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Campo Ascolano isolato: “Subito bus navetta e i lavori sui ponticelli”

Mentre la municipalizzata dei trasporti è alla ricerca di una soluzione non decollano i lavori dell’ex provincia di Roma sui ponticelli ammalorati

Campo Ascolano isolata dallo stop imposto all’unico bus che, dal quartiere litoraneo permetteva di arrivare a Ostia da un lato e a Pomezia dall’altro. Una situazione che si trascina dalla metà dello scorso mese di aprile, quando è stata decisa la soppressione della linea mare dello 07 a causa dei lavori necessari alla riparazione dei ponticelli ammalorati lungo la litoranea che consente di raggiungere Anzio in direzione sud.

Mentre la municipalizzata dei trasporti è alla ricerca di una soluzione non decollano i lavori dell’ex provincia di Roma sui ponticelli ammalorati

Una doccia gelata per tantissimi studenti e lavoratori che prendevano lo 07 per raggiungere il Lido di Roma e di qui utilizzare la metro ferrovia che dal Lido conduce alla capitale.

Tra gli abitanti di Campo Ascolano c’è chi grida allo scandalo e protesta perché la municipalizzata dei trasporti del Campidoglio non ha ancora pensato a soluzioni alternative come quella di “attivare navette pulmino sostitutive dotate di una stazza compatibile con i limiti di peso imposti per evitare il rischio crolli dei ponticelli. Di furgoni se ne vedono girare moltissimi e ne sarebbero bastati un paio per evitare una situazione inaccettabile e, invece, hanno preferito isolare un intero abitato. Ci sono ragazzini che usavano quel bus per andare a scuola e persone che se ne servivano per raggiungere il posto di lavoro e adesso sono costrette a farsi nove chilometri a piedi per coprire l’intero percorso”.

Ma il cahier de doléances non finisce qui, perché non si vede neppure la luce in fondo al tunnel dei lavori di rifacimento delle strutture pericolanti che avrebbero dovuto partire contestualmente all’entrata in vigore delle limitazioni alla viabilità e, a oltre un mese di distanza, sono ancora una chimera.

Così c’è chi, intanto, si sta organizzando con il car sharing “fai da te”, grazie ai social e ai gruppi whattsapp su cui ci si mette d’accordo per comunicare la propria disponibilità a dare un passaggio a chi è appiedato.

Tutto è nato con l’entrata in vigore dell’ordinanza n. 31/2024 della Città Metropolitana di Roma (ex provincia) sotto la cui competenza ricade, appunto, la Sp n. 601. Il provvedimento ha disposto il divieto di transito ai mezzi pesanti superiori alle 3,5 tonnellate e l’istituzione del senso unico in direzione di Anzio dall’incrocio con via Arno a Pratica di Mare al km 10.910, fino al km 11.240 per “problemi strutturali sui ponti” ammalorati.

Il senso unico ha comportato la deviazione di tutti i veicoli diretti a Ostia su un percorso alternativo che si snoda lungo via del Lago Maggiore e viale Po sino all’incrocio con via Arno, all’altezza del Villaggio Tognazzi da dove, poi, si può riprendere la Strada Provinciale 601.

I conducenti che arrivano all’altezza del lungomare delle Sirene 552 si trovano di fronte i jersey in cemento armato a sbarrare la strada e vengono deviati su un tortuoso itinerario parallelo alla Litoranea che ha sconvolto non solo la circolazione stradale, ma anche le abitudini di vita di un intero quartiere.

E per giunta con una raccomandazione rivolta agli automobilisti che, in burocratese, sono invitati a guidare con “doverosa cautela” e “straordinaria diligenza e prudenza su una strada dissestata e insidiosa con alterazioni, anomalie e pericoli per la sicurezza stradale” (leggi qui).

Si è trattato di un vero e proprio salto dalla padella alla brace. Perché le ultime deviazioni al traffico hanno inasprito gli effetti di del provvedimento con cui dalla metà dello scorso mese di aprile è stato deciso di fermare i mezzi pesanti con stazza superiore alle 7,5 tonnellate nel settore della Litoranea incluso tra il km 2.454 e il km 10.100.

Sono così state anche sospese tutte le fermate che il bus effettuava sulla Litoranea inclusi i cancelli di accesso agli arenili pubblici da 1 a 8Litoranea Varchi da 1 a 5Villaggio TognazziPomezia Lago MaggiorePomezia Po Doria Riparia e Pomezia Po/Sesia (leggi qui).

Tra le infrastrutture obsolete e pericolose per il passaggio di camion e autobus c’è anche il ponte sul Fosso del Tellinaro che divide Castelporziano da Capocotta e che è situato all’altezza del chilometro 7.600 della Litoranea.

Ancora nessuna soluzione in vista per sopperire alla mancanza di collegamenti pubblici

Il Dipartimento mobilità di Roma Capitale si accingerebbe a riattivare almeno parte del percorso convenzionale dello 07, almeno per consentire a bagnanti, turisti e visitatori di raggiungere la spiaggia libera situata al cancello 8 della Litoranea.

Si tratterebbe di una linea circolare che non avrebbe neppure bisogno di un capolinea. Sarebbero utilizzate vetture di una lunghezza massima di 12 metri e un semaforo temporaneo per consentire ai mezzi in servizio di effettuare in sicurezza l’inversione di marcia e fare ritorno verso Ostia.

Un passo avanti che è tuttavia inutile per risolvere la situazione in cui versano Campo Ascolano e le spiagge libere di Capocotta, perché lo 07 in versione ridotta arriverebbe comunque solo fino all’altezza dell’ottavo chilometro della Litoranea.

Rimarrebbero, dunque, fuori dal raggio d’azione della nuova linea sia i due chilometri che, dalla fermata al cancello 8 arrivano al km 10,00 di Capocotta, sia Campo Ascolano e il Villaggio Tognazzi che iniziano a svilupparsi proprio a partire da quel punto.

Inservibile anche il servizio pubblico effettuato dallo 062, l’altra linea che percorre la litoranea da Ostia verso Anzio e che si attesta all’altezza dell’ex Dazio all’incrocio con via del Lido di Castelporziano, consentendo agli ospiti del camping internazionale di raggiungere la struttura situata nella zona di Levante.

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