Piazza Bologna, in più di mille firmano la petizione contro il taglio delle fermate al bus 309

L’ira dei promotori di una petizione con cui si chiede al Comune e alla Regione di ripristinare un servizio di importanza vitale per due quartieri

C’è un fronte caldo che si sta aprendo con una petizione rivolta contro Atac e Roma Servizi per la Mobilità nel quartiere di Piazza Bologna.

L’ira dei promotori di una petizione con cui si chiede al Comune e alla Regione di ripristinare un servizio di importanza vitale per due quartieri

Più di mille abitanti e residenti, con una media di oltre un centinaio al giorno, stanno, infatti, sottoscrivendo una petizione con cui chiedono all’azienda municipalizzata dei trasporti di ripristinare l’intera tratta coperta dal bus 309 che, dal 27 maggio scorso, ha visto drasticamente ridotto il suo itinerario togliendo l’unico collegamento diretto tra il quartiere tiburtino e il quartiere Italia e lasciando a piedi studenti, lavoratori, ma soprattutto persone anziane su cui si è abbattuta la mannaia del disservizio.

Chiediamo che l’autobus 309 riprenda il suo vecchio percorso e torni a collegare Piazza Bologna a Santa Maria del Soccorso. La modifica prevista non è di alcuna utilità per i cittadini, specialmente per coloro che dipendono da questa linea per i loro spostamenti quotidiani. Firmate la petizione per sostenere questa richiesta!”.

E’ l’appello pubblicato in calce a un documento che è stato sinora firmato da 1121 persone, 138 soltanto nella giornata di oggi, sabato 1° giugno (accedi al link dedicato alla petizione on line) e, sottolineano i promotori, sarà presto presentato all’Assessore alla Mobilità di Roma, Eugenio Patané, al suo omologo in Regione Lazio, Fabrizio Ghera e al ministro dei Trasporti Matteo Salvini.

L’indice è puntato contro la completa revisione dell’itinerario che collegava il capolinea situato presso la stazione della metro B Santa Maria del Soccorso, e quello di via XXI Aprile/Villa Ricotti all’interno del quartiere di Piazza Bologna (leggi qui).

Il nuovo capolinea è stato, infatti, trasferito di fronte all’uscita dello scalo ferroviario di Tiburtina.

In direzione del capolinea della stazione Metro B di Santa Maria del Soccorso il 309 non effettua più le seguenti fermate:

  • XXI Aprile/Villa Ricotti (ex capolinea);
  • XXI Aprile/Ricotti/metro B in viale XXI Aprile nei pressi della stazione Bologna della metro B;
  • Lorenzo il Magnifico/Stamira in via Lorenzo il Magnifico;
  • Lorenzo il Magnifico/Giovanni da Procida in via Lorenzo il Magnifico;
  • Lorenzo il Magnifico/Teodorico in via Lorenzo il Magnifico;
  • stazione Tiburtina; potrà essere utilizzato, in alternativa il nuovo capolinea sul piazzale della medesima stazione.

In direzione del centro città sono, invece, state disattivate le seguenti:

  • stazione Tiburtina; potrà essere utilizzato, in alternativa il nuovo capolinea sul piazzale della medesima stazione;
  • Lorenzo il Magnifico/Pulci in via Lorenzo il Magnifico;
  • Lorenzo il Magnifico/Giovanni da Procida in via Lorenzo il Magnifico;
  • Lorenzo il Magnifico in via Lorenzo il Magnifico;
  • XXI Aprile/Villa Ricotti in viale XXI Aprile nei pressi della stazione Bologna della metro B;
  • XXI Aprile/Villa Ricotti (ex capolinea).

Le ragioni della protesta

Il 309 era molto utilizzato anche dai molti anziani per spostarsi all’interno del quartiere Italia, sorto all’epoca del Ventennio con l’edificio della Posta a Piazza Bologna e Palazzo Federici su via XXI aprile dove fu, tra l’altro, girato il film di Ettore Scola “Una giornata particolare” con Sofia Loren e Marcello Mastroianni in occasione della visita di Hitler a Mussolini. Un quadrante urbanistico ulteriormente ampliato nell’immediato dopoguerra.

Per questo la petizione ha fatto breccia tra chi, per esempio, sottolinea che il 309 era l’unico bus di collegamento tra i palazzi situati al di qua della principale linea ferroviaria della Capitale e via Tiburtina.

Una salvezza per coloro che, per esempio, lo usavano per raggiungere i genitori anziani o per le centinaia di persone, gran parte delle quali in età avanzata, che proprio grazie a quella storica “navetta”, per esempio, dagli immensi palazzoni costruiti per il personale delle ferrovie si risparmiavano la faticaccia di scarpinare sulle salite che conducono verso la città universitaria e il Policlinico Umberto I.

Un’alternativa al 309, purtroppo non c’è, neanche per i ragazzi che frequentano suole medie e superiori di Piazza Bologna o per chi si spingeva sino alla fermata metro di Bologna perché è l’ultima, in direzione Rebibbia, dove transitano sia i mezzi in servizio sulla linea B, sia quelli che, invece, vengono deviati sulla tratta della B1 fino a Conca d’Oro.

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