Ostia, il tritovagliatore “fuorilegge” finisce sul tavolo dell’Arpa Lazio e dei Nas

La Regione chiede verifiche immediate sui rischi per il personale del tritovagliatore e per l’ambiente circostante

Servono verifiche tempestive anche da parte di carabinieri sul tritovagliatore Ama di via dei Romagnoli ad Acilia, al centro di una denuncia presentata dal capogruppo del M5S Alessandro Ieva per via dei miasmi provenienti dall’interno dell’impianto. A chiederlo è la Direzione Ambiente della Regione Lazio, in una lettera protocollata il 21 maggio scorso e inviata, tra l’altro al Nucleo Operativo ecologico dell’Arma e all’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente.

La Regione chiede verifiche immediate sui rischi per il personale del tritovagliatore e per l’ambiente circostante

C’è dunque il sospetto, secondo la Regione, che le irregolarità segnalate nell’esposto siano fondate. E sia dunque plausibile il rischio per la salute dei lavoratori dell’impianto e per la tutela dell’ambiente circostante.

Pericolo costituito dal sovraccarico eccessivo di rifiuti indifferenziati provenienti anche da altri municipi e non solo dal X, e dallo stoccaggio abusivo di ecoballe, con quella perdita di percolato che sarebbe all’origine del tanfo proveniente dall’interno del tritovagliatore (leggi qui).

La Regione non ha competenza diretta sul Centro Ama e per questo sollecita anche il sindaco Gualtieri ad attivarsi, in qualità di Commissario Straordinario di Governo per il Giubileo della Chiesa cattolica del 2025, per effettuare gli opportuni accertamenti “sulla situazione e la gestione dell’impianto”.

Ma proprio il primo cittadino, osserva Ieva, avrebbe una responsabilità diretta su alcune irregolarità della struttura perché, invece, di fermare il trattamento meccanico dei materiali e sanare la struttura ne ha prorogato di altri tre anni autorizzazioni a operare ormai scadute da tempo.

L’esposto/denuncia, con le immagini riprese clandestinamente all’interno del capannone, dove si vedono i rotoli delle ecoballe e cumuli giganteschi di immondizia mentre vengono movimentati, e il contenuto della lettera della Regione Lazio sono stati anche al centro dei lavori della seduta che si è svolta questa mattina presso l’assemblea del X municipio.

L’impianto per il trattamento dei rifiuti oltre che pericoloso per la salute è anche abusivo

Dopo il commissariamento delle competenze in capo al sindaco per il prossimo Giubileo, la Regione non ha più alcuna competenza sugli impianti di rifiuti ubicati nel territorio di Roma Capitale e neppure sul tritovagliatore della zona industriale di Acilia/Dragona che è nato come impianto mobile per lo sminuzzamento dei materiali di scarto.

Questo significa che si tratta di una struttura su gomma amovibile che può restare in luoghi ritenuti idonei solo per un periodo di tempo limitato.

Tutto il contrario, quindi, di quanto starebbe accadendo di fronte alla trasformazione, di fatto, del tritovagliatore in un impianto fisso che ha finalità completamente diverse e può gestire quantitativi di rifiuti in modo continuativo, a condizione che il sito abbia requisiti totalmente mancanti nel caso di specie.

Non a caso la Regione, prendendo atto dell’eccessiva durata delle proroghe, inclusa quella triennale adottata per ultima, mette in mora Gualtieri e lo invita ad “avviare entro 6 mesi un procedimento autorizzativo per un impianto fisso ex art. 208 del D.Lgs 152/2006 e successive modifiche e integrazioni, anche per la salvaguardia ambiente del medesimo sito”.

E mentre gli operatori della sede Ama sarebbero costretti a lavorare tra odori mefitici e tonnellate di rifiuti sparsi per terra (circa 600 al giorno, contro un limite massimo di 250) c’è da chiedersi come gli enti competenti intendano uscire da un’impasse che non rappresenta certo una questione di lana caprina.

Gualtieri, in qualità di Commissario straordinario -sottolinea Ieva- ha prorogato l’utilizzo del tritovagliatore mobile di ulteriori 3 anni, dopo i 180 giorni della campagna di attività autorizzata dalla Regione Lazio e gli ulteriori 180 giorni di proroga di Gualtieri stesso. Questo significa che il tritovagliatore sta lavorando fuorilegge, perché il sito Ama dove è attualmente posizionato l’impianto non ha certo le caratteristiche richieste per un impianto fisso. La cosa più sconvolgente è che, neppure di fronte alla presa di posizione da parte della Regione, qualcuno in Consiglio abbia sinora mosso un dito ”.

A onor del vero, va ricordato che l’uso del tritovagliatore a Ostia fu autorizzato dall’allora sindaca Virginia Raggi e avallato dalla Giunta M5S del X Municipio, della quale faceva parte in qualità di assessore all’ambiente Alessandro Ieva. Ovvero colui che oggi denuncia il pericolo di quel servizio.

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