Gli attivisti per l'ambiente organizzano una manifestazione non autorizzata a piazza Barberini. Con loro il fisico Labini e lo scrittore Erri De Luca
Non solo blocchi stradali e blitz con vernice nei palazzi delle istituzioni. Gli eco attivisti per l’ambiente di Ultima Generazione lanciano ora la sfida di una manifestazione non autorizzata nel cuore di Roma. Al loro fianco ci saranno anche il fisico Paolo Sylos Labini e lo scrittore Erri de Luca. Riparte, così, “la lotta contro la crisi climatica“; lo slogan: “Di caldo si muore“.
L’appuntamento organizzato dagli attivisti per l’ambiente è per sabato 25 maggio, da pomeriggio a sera. La manifestazione si svolgerà in piazza Barberini e culminerà con un’assemblea popolare sul tema di morti sul lavoro in presenza di diversi sindacati.
Dalle 16.00 alle 17.00 è previsto un Laboratorio sull’azione diretta non violenta e uno workshop di formazione legale “Conosci i tuoi diritti”. Tra gli interventi previsti quelli del fisico Paolo Sylos Labini, lo scrittore Erri de Luca e l’avvocato Angelo Meloni. Musica con Laparteintollerante.
Dalle 17.00 alle 18.00 l’assemblea popolare ”Morti di caldo sul lavoro: può essere solo una fatalità questa strage?”.
“Per salvaguardare il nostro territorio e la sua cittadinanza è fondamentale un profondo cambiamento del nostro sistema – fanno sapere gli attivisti – Ultima Generazione pratica la resistenza civile nonviolenta come primo passo verso un cambiamento di democrazia”.
Lo scopo imporre alla classe politica di mettere al centro dei programmi la crisi climatica, spiegano.
La popolazione italiana – ricordano – in un recente sondaggio Ipsos si è dichiarata preoccupata per la crisi climatica al 78,8%. “La resistenza nonviolenta è un’alternativa all’apatia politica“.
Da qui le richieste: “Chiediamo un Fondo Riparazione preventivo, permanente e partecipato da prevedere annualmente nel bilancio dello Stato. I soldi dovranno essere ottenuti attraverso l’eliminazione dei Sussidi Ambientalmente Dannosi (SAD), la tassazioni degli extra-profitti delle compagnie fossili, il taglio di stipendi premi e benefit ai loro manager, delle enormi spese della politica e delle sempre più ingenti spese militari”.
Per questo – l’avvertimento – continueremo a scendere in strada, a fare azioni di disobbedienza civile nonviolenta, assumendoci la responsabilità delle nostre azioni, affrontando la repressione, tribunali e processi.
Ieri mattina l’ultimo blitz con vernice al ministero della salute, il giorno prima a quello della giustizia.