Ostia, parco Clemente Riva nel degrado. I residenti: “Controlli contro i malintenzionati” (VIDEO)

Chi passa nei pressi dell'area verde di Ostia, assiste da anni a uno scenario di degrado e incuria impressionante, con erba alta, tende e senzatetto accampati tutto il giorno.

Servizio di Gabriella Rita Tesoro

Ostia: chi si trova a passare nei pressi o all’interno del parco Clemente Riva vedono uno scenario horror. Accampamenti abusivi, erba alta, poca illuminazione, degrado e incuria sono preoccupanti le condizioni in cui, verso il Parco Clemente Riva di Ostia, i cittadini cercano di prendersene cura come possono ma serve un intervento più incisivo da parte delle istituzioni.

Chi passa nei pressi dell’area verde di Ostia, assiste da anni a uno scenario di degrado e incuria impressionante, con erba alta, tende e senzatetto accampati tutto il giorno

Un cittadino fotografa bene la situazione: “C’è l’erba alta, almeno un metro e mezzo, sono due anni che non la puliscono. Abbiamo visto che ci sono addirittura degli accampamenti abusivi, tende che sono qui da anni”.

Il residente conferma come il degrado sia presente dovunque, in modo diffuso: “Se nessuno viene, nessuno interviene, basterebbe un controllo, non dico niente, un controllo, un controllo a volte ogni tanto”.

L’uomo spiega che la paura dei residenti è di incontrare qualcuno che faccia loro del male: “Allora, queste persone ci scoraggiano un pochetto, ma se no così è impossibile, è proprio una cosa impossibile, veramente, anche perché poi sono minacciosi. Sono minacciosi, cioè se tu gli dici qualcosa non ti puoi avvicinare c’è gente che non sai poi vedendo tutto quello che succede pure in televisione non ti azzardi nemmeno a dire qualcosa perché qualsiasi cosa gli dici potrebbe andare a finire male quindi, perché la gente si disinteressa pure, perché non ha il supporto delle forze dell’ordine, parliamoci chiaro, perché tanto è inutile”.

Paola Torbidoni, responsabile per il X Municipio del Movimento “Italia dei diritti”, rincara la dose e  mette il segno sulla necessità di garantire la sicurezza all’interno dell’area verde: “Noi chiediamo, che dovrebbe essere una cosa normale, decoro, pulizia e controllo. Controllo innanzitutto, perché qui ci sono tende da due anni. Io ho fatto email, email con la PEC protocollata al municipio, al comune, ma niente si è mosso”.

Sicurezza, in questo caso, fa rima con il ripristino del decoro nella zona: “E poi pulizia – spiega la Torbidoni – cioè non è possibile, questo è un parco comunale pubblico, erba alta un metro, immondizia dappertutto, panchine già alcune vandalizzate e alcune panchine mete fissa di persone che riposano in maniera quasi stabile qui, quindi non è un posto fruibile dai cittadini. La casetta di legno che abbiamo lì in fondo a questo parco fu data ai comitati di quartiere, al centro Alzheimer, al CAF che davano tutte notizie gratuite, erano tutte date a strutture ONLUS, cioè senza fini di lucro. Poi venne un’altra associazione, tutte le altre associazioni sono andate via”.

“Sono andate via conclude Paola Torbidoniperché il municipio, il comune non le ha tutelate. Cioè a noi che eravamo volontari per la pulizia di questo parco, quando io stavo qui all’epoca, non ci davano nemmeno le buste per raccogliere l’immondizia”.

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