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Nuovo sciopero taxi, Codacons: “Tassisti allergici a migliorare il servizio”

Protesta nazionale delle auto bianche, i tassisti fanno muro contro la liberalizzazione del settore

L’ennesimo sciopero dei tassisti. Una categoria che non si rassegna ai criteri concorrenziali imposti dalla direttiva europea Bolkestein anche in questo settore dei servizi pubblici, e che si ostina a rifiutare qualsiasi miglioramento delle prestazioni a favore di una clientela sempre più delusa.

Protesta nazionale delle auto bianche, i tassisti fanno muro contro la liberalizzazione del settore

Domani, martedì 21 maggio, i tassisti incroceranno le braccia a livello nazionale. A pagare le conseguenze dell’astensione ci saranno, in prima linea, gli utenti della capitale dove è in programma un sit-in di protesta, dalle ore 11.00 alle ore 17.00 in piazza San Silvestro.

L’unica enclave della Penisola che sarà risparmiata dallo stop delle auto bianche è la provincia di Massa e Carrara.

Sarà in ogni caso garantito il servizio di trasporto sociale per anziani, persone diversamente abili e malati. Non aderisce l’Uni, l’unione dei radiotaxi.

Per il resto, sostiene a nome dei consumatori il Codacons, “lo sciopero indetto per domani è del tutto inutile, e i cittadini non avvertiranno alcuna differenza rispetto a qualsiasi altro giorno della settimana. I taxi -spiega in una nota l’associazione- sono già abitualmente introvabili nelle principali città italiane. La carenza e la totale inadeguatezza dell’offerta rispetto alla domanda farà sì che le agitazioni non avranno, di fatto, ripercussioni particolari sugli utenti”.

E’ in ogni caso inquietante notare come i tassisti siano totalmente allergici a qualsiasi misura tesa ad aumentare il servizio in favore dei cittadini, e continuino imperterriti a difendere il proprio oligopolio nonostante tutte le evidenze che attestano come il numero delle vetture sia assolutamente insufficiente in Italia”.

Al Codacons fanno eco le dichiarazioni di Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori secondo cui “l’unica novità introdotta dopo gli slogan usurati stile anni ’50 sono gli strali della categoria contro gli algoritmi” utilizzati da Uber, il servizio di trasporto alternativo prenotabile tramite applicazione con il proprio smartphone. “ll fallimento del ‘Decreto legge Asset’ , non solo non ha risolto il problema dei taxi insufficienti, ma ha pure peggiorato la normativa esistente, ponendo, ad esempio, un tetto all’aumento delle licenze”.

A Roma oltre al danno dello sciopero la beffa per la viabilità nel Centro storico della capitale

Urge procedere a una liberalizzazione seria in questo settore -prosegue Dona- e che i decreti Salvini non ostacolino la professione dei titolari delle licenze di noleggio con conducente Ncc, come invece, pretendono i tassisti. Non ci deve essere alcuna pausa tra la prenotazione di una corsa e l’altra e neppure che la partenza debba coincidere con l’arrivo del servizio precedente. Regole assurde e vincoli anacronistici contro cui i tassisti si schierano solo per ostacolare la concorrenza”.

E a Roma oltre al danno ci sarà anche la beffa. E sì, Perché il sit-in in programma a piazza San Silvestro obbligherà tutti i proprietari di auto e mezzi privati a rimuovere i propri veicoli dall’area interessata dalla manifestazione. Non solo. Nel caso in cui la protesta si estenda dallo spazio pedonale alla carreggiata di transito riservata anche agli autobus non saranno i tassisti ad essere allontanati, ma il traffico a subire eventuali deviazioni.

In tal caso Atac potrebbe, pertanto, deviare le linee: 51-52-53-62-63-71-80-83-85-100-117-119-160 e 492.

Tutto questo perché le associazioni di categoria ritengono che non siano soddisfacenti le bozze dei decreti ministeriali attuativi del regolamento (Dpcm), a suo tempo varato dall’allora ministro dei trasporti del Movimento 5 Stelle, Danilo Toninelli, tra l’altro per aumentare il livello di concorrenza nel settore.

Dissapori emersi, peraltro, il 3 maggio scorso quando i titolari delle licenze taxi hanno posto fine alle trattative intavolate con il Governo attuale per definire le misure di riorganizzazione del servizio.

L’ultimo sciopero nella capitale si era verificato il 20 gennaio scorso. in quel caso I conducenti delle auto bianche avevano sospeso il servizio tra le ore 10.00 e le ore 14.00 per partecipare alla protesta indetta nell’area di piazza Bocca della Verità.

Motivo dell’agitazione il “mancato rispetto del regolamento comunale da parte dell’amministrazione” che, a giudizio dei rappresentanti di categoria, avrebbe dovuto disporre un adeguamento delle vecchie tariffe ancora in vigore e limitare gli effetti della concorrenza  esercitata dagli Ncc. (leggi qui).

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