A Riofreddo domenica sagra degli gnocchi. E porte aperte a casa Garibaldi

La sagra si festeggia in piazza: gnocchi in due versioni e più specialità. Porte aperte anche a Villa Garibaldi, la casa dell'ultimogenito dell'ero dei due mondi

gnocchi fatti a mano dalle massaie di Riofreddo
La Sagra degli gnocchi a Riofreddo

Sagra degli gnocchi domenica 19 maggio a Riofreddo. Nel paese degli ultimi eredi di Giuseppe Garibaldi banchetti in piazza e prodotti tipici locali. Si festeggia la diciassettesima edizione di una delle sagre più succulente della Valle dell’Aniene.

La sagra si festeggia in piazza: gnocchi in due versioni e più specialità. Porte aperte anche a Villa Garibaldi

Sagra con gnocchi, rigorosamente fatti a mano dalle massaie locali e a scelta: con sugo di carne o coi funghi tartufati.

Da mezzogiorno cucine aperte in piazza Ricciotti Garibaldi, lo spiazzo dedicato all’ultimogenito dell’eroe dei due mondi che visse qui per anni. La sua casa, una villetta nel centro storico, ora è un museo bomboniera, piccolo e pieno di curiosità. Il giorno della sagra sarà aperto, mattina e pomeriggio, e a ingresso a un euro. Basterà presentare il ticket della Sagra.

A proposito di sagra, il pranzo abbondante (a 15 euro per gli adulti) prevede bruschetta, gnocchi, arrosticini di pecora e salsiccia alla brace, fagioli, pane e bibita da scegliere tra acqua e vino. Mentre per i più piccoli panino con wurstel, acqua o Coca Cola per 5 euro.

Cosa fare

Prima o dopo il pranzo è consigliabile fare una passeggiata tra i vicoli del borgo e soprattutto far visita alla casa di Ricciotti Garibaldi ora ribattezzata Villa Garibaldi ex dimora di famiglia, costruita a fine Ottocento (1.888 per precisione) da Ricciotti ultimo figlio del generale Giuseppe Garibaldi e della sua amata Anita.

Il museo è organizzato in più sezioni, tra cui quella riservata proprio a Garibaldi e ai suoi eredi.

Villa Garibaldi e i suoi cimeli

Ben 133 anni fa – nell’anno 1888 – Riofreddo è luogo di villeggiatura per la famiglia di Ricciotti Garibaldi, infatti qui soggiornava durante la stagione estiva. Ricciotti e famiglia si trasferirono poi a Riofreddo nel 1893, come impostogli dal Governo del Regno d’Italia in seguito a una sentenza di confino.

La villa che oggi ospita il Museo venne costruita durante questo suo periodo di esilio, alle piccole casupole acquistate in origine, venne annesso il nuovo edificio, composto da un lungo corpo di fabbrica rettangolare, due torri a pianta circolare, una stalla e un giardino con diverse piante al suo interno.

Ezio, Annita Italia e Rosa Garibaldi, figli di Ricciotti e di sua moglie Harriet Costance Hopcraft nacquero in questa villa e dopo la morte della madre nel 1941, rimasero a vivere nella villa.

Ezio nel 1925 diventò sindaco di Riofreddo e quindi nel 1926 suo podestà, aderendo al Partito Fascista, mentre nel periodo della seconda guerra mondiale, Rosa e Italia si rifugiano in paese, accogliendo anche ebrei e altri perseguitati politici.

Anita Italia Garibaldi morì nel 1962, nel suo testamento ha previsto come erede della villa di Riofreddo e dei cimeli al suo interno una associazione legata agli ideali della Resistenza, ma le sue volontà sono state per decenni. Negli ultimi anni la riapertura e il restauro della Villa-Museo diretto da Paolo Rosati.

Gli altri appuntamenti

Nella vicina Tivoli sabato 18 maggio ingresso a 1 euro a Villa Adriana, Villa d’Este e al Santuario di Ercole Vincitore: l’istituto Villae aderisce alla Notte europea dei Musei. Per conoscere tutte le sagre del prossimo week end clicca qui

Nella