Roma, scontri tra manifestanti e polizia: studenti verso gli Stati generali della natalità. Più feriti

Scontri tra manifestanti e polizia: ferite due ragazze e due agenti

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I manifestanti cercano di deviare il corteo, la polizia risponde a manganellate: continuano le tensioni attorno agli Stati generali della Natalità, in corso all’Auditorium della Conciliazione. Dopo la contestazione di ieri (9 maggio) ai danni della ministra della Famiglia, Eugenia Roccella, al grido di “Vergogna, vergogna. Sul mio corpo decido io”, oggi a Roma i ragazzi sono scesi in strada pronti a raggiungere l’auditorium.

Scontri tra manifestanti e polizia: ferite due ragazze e due agenti

Il corteo di circa 250 persone partito da Piazzale degli Eroi e diretto a piazza Cavour, ha tentato, infatti, di cambiare percorso per imboccare via della Conciliazione e raggiungere l’auditorium dove era presente anche Papa Francesco.

I poliziotti in assetto antisommossa hanno bloccato il passaggio e sono stati attaccati dai manifestanti col lancio di fioriere e vernice spray. La risposta a colpi di manganello.

Gli scontri in via Leone IV dove almeno due ragazze sarebbero state ferite, di cui una alla testa, e sono state caricate in ambulanza.

Altri ragazzi avrebbero ricevuto delle manganellate riportando ferite più lievi. Secondo la polizia, anche due agenti sarebbero rimasti feriti. Uno studente liceale è stato fermato.

Contestata la ministra per la Famiglia Roccella ma anche il modello ‘Dio, Patria e Famiglia”, l’inserimento nei consultori dei Pro Vita e l’idea che le donne “debbono necessariamente fare figli” perché “Sul mio corpo decido io“.

A manifestare dissenso contro gli Stati generali della Natalità ieri anche i liceali del collettivo transfemminista Aracne. Lo stesso gruppo che aveva fatto irruzione in più stazioni metro il primo marzo tappezzando mura e convogli con scritte contro la violenza sulle donne: azione rivendicata con la firma.

Sul mio corpo decido io”. I manifestanti di Aracne hanno contestato la ministra per le Pari opportunità Eugenia Roccella poco prima del suo intervento agli Stati Generali della Natalità.

Non appena ha preso la parola sono partiti i fischi e sono cominciati cori che hanno bloccato il dibattito.

Una delle manifestanti è stata invitata sul palco a parlare e, al termine, Roccella ha deciso di lasciare prima il palco e poi l’auditorium parlando di “censura”.

In sua difesa si è schierato subito il presidente del Senato Ignazio La Russa e poi sui social anche la presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha telefonato alla ministra.

Gli scontri

I momenti di tensione si sono verificati quando un gruppo di manifestanti ha cercato di dirigersi verso via della Conciliazione mentre all’evento era presente pure Papa Francesco.

Cordoni delle forze dell’ordine hanno impedito che deviassero il percorso del corteo, diretto a piazza Cavour.

La polizia è intervenuta manganellando e respingendo i manifestanti. Nel corso degli scontri sono volati vasi di fiori verso le forze dell’ordine e scarpe rosse con tacco, lanciata anche della vernice. Diversi motorini sono stati buttati a terra.