Cantine e garage usati come depositi di droga e refurtiva: nell'operazione in campo carabinieri, poliziotti e finanzieri
E’ partita intorno alle 7 di questa mattina, mercoledì 8 maggio, una nuovo operazione di bonifica e riqualificazione della piazza di spaccio più grande d’Europa, il ‘ferro di cavallo’ in via dell’Archeologia, a Tor Bella Monaca.
Oltre 150 gli uomini in campo, tra poliziotti, carabinieri, finanzieri e vigili impegnati nelle perlustrazioni delle cantine usate negli anni da pusher e criminali per nascondere refurtiva e droga.
“E’ un’operazione legalità, che segue lo sgombero di ieri del centro sociale occupato da 32 anni, in previsione del cantiere del ‘Pui’ con i fondi del pnrr” commenta Nicola Franco presidente del VI municipio Le Torri, sul posto.
Nell’operazione hanno partecipato anche 60 agenti della Polizia Locale di Roma Capitale, con l’Unità SPE (Sicurezza Pubblica Emergenziale) e i Gruppi Gssu (Gruppo Sicurezza Sociale Urbana) e VI Torri.
Nel complesso di case popolari di proprietà di Roma Capitale, trasformati negli anni in veri e propri box abusivi, in molti casi adibiti a luogo di abbandono di carcasse di veicoli di ogni tipo, tra cui alcuni rubati, biciclette e altri rifiuti o materiali di risulta, sono stati trasportati in discarica con l’intervento sul posto di mezzi AMA.
Gli agenti della Polizia Locale stanno eseguendo capillari verifiche su ciascuno dei box con accertamenti che, oggi, riguarderanno i primi 200 dei 600 box totali, illegalmente realizzati nei seminterrati delle case popolari.
I controlli sui restanti garage proseguiranno nei prossimi giorni, a cui faranno seguito le attività di demolizione delle opere abusive e di rimozione dei rifiuti, per la successiva riconsegna degli spazi al Dipartimento Valorizzazione del Patrimonio e Politiche Abitative di Roma Capitale.
A fine giornata il bilancio dei primi 170 box ‘visitati’. Sono stati trovati oltre un etto di hashish, 10 veicoli abbandonati, di cui 4 rubati e uno senza assicurazione, una targa rubata.
Carcasse di scooter e parti di motore, invece, sono stati trovati in alcuni garage utilizzati come officine.
In uno dei garage viveva un occupante romano di 47 anni, subito denunciato per cambio di destinazione d’uso e occupazione d’area.
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