Roma, a 13 anni già consumate borseggiatrici: fermate sulla metro

Minorenni borseggiatrici arrestate sulla Metro A: l'ultima vittima una turista, ma avevano all'attivo già numerosi precedenti per furto

Sono state colte in flagranza nella loro zona di azione nel tardo pomeriggio di ieri, le due minorenni che a 13 anni si ritrovano ad essere purtroppo, già due consumate borseggiatrici con precedenti. Ora ristrette nel centro di prima accoglienza di Roma, dovranno rispondere di furto aggravato ai danni di una donna finlandese.

Minorenni borseggiatrici arrestate sulla Metro A: l’ultima vittima una turista, ma avevano all’attivo già numerosi precedenti per furto

Si trovavano sulla banchina della Linea A alla fermata Lepanto, le due ragazzine di 13 anni che ieri pomeriggio intono alle 19,00, hanno messo a segno, se la giustizia e i provvedimenti di correzione faranno il loro corso, l’ultimo borseggio in destrezza della loro vita.

L’ignara vittima una turista finlandese con bagaglio a seguito, sarebbe stata presa di mira dalle due borseggiatrici minorenni mentre si trovava sul lato della metropolitana in direzione Battistini, quando in una manciata di secondi le sono stati sottratti il portafogli e il telefono cellulare.

Accortasi di essere stata derubata ha reagito subito cercando di individuare le due ragazze, e ottenendo la restituzione del telefono con il quale ha richiesto l’aiuto delle Forze dell’Ordine.

La prima ad intervenire è stata una pattuglia del Commissariato Prati, anche per frapporsi tra le ragazze a la turista, aggredita verbalmente dalle minorenni che inveivano contro di lei negando di averla derubata.

Sarebbe stata una testimone invece a riferire che le minorenni avrebbero  fatto sparire il portafogli lanciandolo fuori dal treno.

Le 13enni, una di Roma e l’altra bosniaca entrambe residenti ad Aprilia, ora si trovano nel centro di prima accoglienza in attesa dell’udienza di convalida. A loro carico mentre dovranno rispondere di furto aggravato, già diversi precedenti simili.

Sulla metropolitana il pestaggio di una donna incinta costretta a rubare

Lo scorso 30 aprile il caso della donna rom all’ottavo mese di gravidanza che non voleva più sentirsi costretta a rubare dai suoi aguzzini, per consegnargli mille euro al giorno, ha acceso una luce diversa sul fenomeno dei borseggi sulle metropolitane.
La donna, che era stata soccorsa dopo un brutale pestaggio seguito alla sua ribellione il 5 aprile, per cui due uomini erano stati arrestati con l’accusa di estorsione e rapina, potrebbe essere infatti solo una delle tante vittime di sfruttamento da parte di bande.
Le indagini sulle due minorenni serviranno anche a scoprire chi si nasconde dietro alla loro attività di borseggio