Tentato omicidio di Ostia: finiscono in carcere due fratelli

Un cileno si era presentato con una ferita di arma da fuoco all'ospedale Grassi, le indagini hanno portato ai due fratelli 

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Immagine di repertorio

Due fratelli di Ostia sono gravemente indiziati di tentato omicidio di un cileno di 36 anni, che si era presentato all’ospedale Grassi con una ferita di arma da fuoco su un fianco.

L’episodio risale allo scorso giugno. Del caso si è occupata la Polizia.

Un cileno si era presentato con una ferita di arma da fuoco all’ospedale Grassi, le indagini hanno portato ai due fratelli

Nella notte del 19 giugno scorso il cileno si era presentato, appunto, all’ospedale di Ostia con una ferita su un fianco evidentemente causata da un’arma da fuoco.

Alle domande dei sanitari, però, l’uomo non avrebbe risposto o, comunque, lo avrebbe fatto in maniera quanto mai vaga. Immediatamente sul posto è giunta la Polizia, che ha fatto partire le indagini su disposizione della Procura. Indagini che hanno riportato a questi due fratelli italiani, di 32 e 36 anni. Si è arrivati a loro dopo aver ascoltato diversi testimoni.

In base alle ricostruzioni il tutto sarebbe avvenuto proprio in quella notte, a causa di una lite scoppiata circa un’ora prima del ferimento.

La ricostruzione del fatto

Dalle testimonianze e dalle indagini svolte è emerso che quella notte la mamma dei due fratelli sia stata aggredita da dei connazionali dell’uomo. La lite sarebbe stata scatenata a causa di rumori molesti.

I due fratelli, quindi, si sarebbero mossi come rappresaglia per vendicarsi delle violenze subite dalla mamma. Gli spari si erano sentiti sul Lungomare Duca degli Abruzzi, poco dopo le 5 della mattina.

La segnalazione era arrivata alle forze dell’ordine dagli abitanti che avevano sentito i rumori mentre il cileno era stato scaricato sanguinante da un’auto al pronto soccorso dell’ospedale di Ostia.

A chiusura delle indagini e a seguito dei riscontri trovati la Procura ha chiesto al GIP la misura di custodia cautelare, eseguita poi dagli agenti del X Distretto, che hanno condotto in carcere i due fratelli.

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Ad ogni modo tutti gli indagati sono da ritenere presunti innocenti, in considerazione dell’attuale fase del procedimento, ovvero quella delle indagini preliminari, fino a un definitivo accertamento di colpevolezza con sentenza irrevocabile.