Roma, rider pestato a sangue e rapinato: gli aggressori 5 minorenni

Il rider era stato pestato e rapinato mentre cercava di difendere con tutte le forze la sua bici elettrica: a dare un volto agli aggressori i carabinieri

Ad intervenire i carabinieri

Preso a bastonate, rapinato e ricoperto di insulti razzisti. Hanno un volto e un nome ora i gregari di una baby gang – ragazzini romani e stranieri – che a novembre hanno pestato a sangue e derubato della bici elettrica un rider impegnato in una consegna a Porta Portese, procurandogli contusioni dalla testa ai piedi guaribili in tre settimane. Uno egli aggressori è risultato così giovane, nemmeno 14enne, da non essere imputabile.

Il rider era stato pestato e rapinato mentre cercava di difendere con tutte le forze la sua bici elettrica: a dare un volto agli aggressori i carabinieri

A risalire ai cinque aggressori i carabinieri della stazione di Roma Tor Sapienza che oggi, per quattro di loro, hanno dato esecuzione a un’ordinanza della custodia cautelare del collocamento in carcere e in comunità, emessa dal gip del Tribunale per i minorenni di Roma su richiesta della locale Procura.

I quattro indagati sono accusati di rapina e lesioni personali aggravate in concorso. Uno dovrà rispondere anche di minaccia aggravata con finalità di discriminazione o di odio etnico.

La rapina con pestaggio

L’episodio è avvenuto a piazzale Pino Pascali la sera del 12 novembre. Vittima un clochard di origine africana che da qualche giorno lavorava come rider.

Lo straniero nonostante i calci, i pugni e le bastonate ha provato a difendere con tutte le forze la bicicletta elettrica che gli era stata assegnata, ma è stato comunque derubato e lasciato sanguinante a terra.

Al rider non è rimasto che avvisare in lacrime i carabinieri indicando quanto ricordava degli aggressori; più o meno l’età, il vestiario, il taglio dei capelli.

Due di loro sono stati subito identificati, si aggiravano ancora in zona. Accompagnati in caserma, nonostante la presenza dei militari, hanno ricoperto il rider di minacce di morte e di insulti a sfondo razziale.

Le indagini

Le indagini successive hanno permesso l’identificazione di tutti i componenti della banda.

Per due di loro – considerata la “spregiudicatezza e pericolosità sociale”, così definite dai magistrati – è stato disposto l’arresto e il collocamento nel carcere minorile di Casal del Marmo. Altri due sono stati collocati in una comunità per ragazzi difficili.

A marzo per due risse finite con altrettanti accoltellamenti al Pincio è finito indagato un altro minorenne