Revenge porn a Roma, minaccia l’ex di rendere pubblici i loro video hot: resta libero

I video hot girati con la ex come arma di ricatto, per l'uomo accusato di stalking scatta il divieto di avvicinamento

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Foto di repertorio.

I video hot girati con complicità trasformati in arma per ricatti sessuali stile revenge porn: “Se mi lasci definitivamente, se non vuoi sentirmi più, invierò i nostri video più caldi ai tuoi colleghi. Valuta tu se ti conviene”.

I video hot girati con la ex come arma di ricatto, per l’uomo accusato di stalking scatta il divieto di avvicinamento

Sono le minacce con cui un 36enne romano dall’indole violenta ha provato a tenere legata la ex fidanzata. Sfiancata dagli svilimenti, dagli atteggiamenti aggressivi e ricattatori; lei invece ha scelto la strada della querela e per l’uomo è stata disposta una misura cautelare.

La denuncia

Sono stati gli agenti del distretto Porta Pia a indagare sull’uomo, un romano di 36 anni, poi fermato e denunciato per comportamenti persecutori. L’apertura del fascicolo ha portato poi il giudice delle indagini preliminari del Tribunale di Roma a disporre un’ordinanza di applicazione della misura cautelare del divieto di avvicinamento per il ricattatore.

Gli investigatori hanno quindi ricostruito quanto avvenuto dalla fine della relazione al ricatto sessuale.

I video

I fatti risalgono a qualche mese fa, quando la donna ha deciso di chiudere la relazione. I due erano stati insieme neanche un anno, fino a gennaio 2024.

Ma quando la ragazza ha deciso di interrompere il loro legame per il temperamento dell’uomo, il 36enne ha iniziato ad avere un atteggiamento ancora più ossessivo e oppressivo nei suoi confronti, arrivando a molestarla e minacciarla in maniera esplicita.

Dalle proposte di riappacificazione ben presto ha virato al ricatto sessuale coi video hot:Vuoi che tutti i tuoi colleghi ti guardino… Sai che risate?“.

I i toni dei messaggi e delle chiamate così sono diventate sempre più velatamente minacciose tanto da scatenare nella vittima un grave e continuo stato d’ansia che l’aveva portata a rinchiudersi in casa o ad uscire solo se accompagnata.

Ora lui è ancora libero, ma col divieto di starle alla larga almeno 500 metri. In carcere potrebbe finire solo in caso di ripetuta violazione.

Il precedente

Lo scorso marzo un caso analogo si è chiuso con una condanna. In questo caso l’uomo era passato dalle minacce all’azione spedendo i video osé anche ai genitori della vittima.