L'addio al 14enne morto precipitando in un dirupo del lago di Nemi, le parole della mamma e del parroco
“Era il mio angelo…”. Ha usato parole struggenti la mamma di Fabrizio Procaccini, il 14enne che domenica è caduto in un burrone del costone sul lago di Nemi.
“Era il mio ometto – ha scritto la mamma in un post – Si prendeva cura di me e della sorella. Il pomeriggio quando ero a lavoro mi accendeva la stufa x farmi trovare casa calda.Non chiedeva mai nulla. Non mi ha mai mancato di rispetto. Non mi si è mai rigirato rispondendomi male. Non l’ho mai e poi mai sentito pronunciare una parolaccia dalla sua bocca. È sempre stato un angelo di figlio”.
Ieri, giorno di lutto cittadino ad Ariccia e Velletri e dei funerali, celebrati al Santuario di Santa Maria di Galloro, lo stesso sacerdote ha parlato di “tragedia immane”.
“Le circostanze della morte – il parroco, don Kenneth Meneses Rodriguez – di questo giovanissimo pieno di sogni e speranze sono state tra le più crudeli, un ragazzo nel pieno dello sviluppo della vita. Ogni tentativo di mitigare la vostra rabbia e amarezza rischia di andare a vuoto di fronte a questa tragedia immane che ha colpito la vostra famiglia e le comunità”.
Alla cerimonia palloncini, striscioni e tanti adolescenti, tra gli amici di sempre e i compagni di classe dell’istituto alberghiero di Velletri del 14enne.
“Siete venuti tutti a dare l’ultimo saluto al mio bambino – ha scritto ancora la mamma dopo la cerimonia funebre – Ed io non sono riuscita nemmeno a guardarvi in faccia. Mi mancava l’ossigeno. Un dolore così è disumano e illegale. Nessun genitore dovrebbe mai vivere questo. Nonostante ciò raccolgo le Mie ultime forze e Vi ringrazio davvero di cuore, a tutti per il vostro affetto e la vostra vicinanza”.
Il drammatico incidente domenica mentre il 14enne era in compagnia di alcuni amici. E’ precipitato dal costone sul lago di Nemi mentre stava percorrendo via Perino.