Arrestato a Roma combattente dell’Isis

L'uomo, un tagiko, risulta attivo nelle fila dell'Isis: l'arresto a Fiumicino

L'arrestato dell'Isis

Arrestato a Roma latitante dell’Isis. Ilkhomi Sayrakhmonzoda, 32 anni, cittadino del Tagikistan, era colpito da mandato di arresto internazionale a fini estradizionali “per essersi arruolato nelle fila dello stato islamico ed essere andato in Siria a combattere nel 2014“.

L’uomo, un tagiko, risulta attivo nelle fila dell’Isis: l’arresto a Fiumicino

L’affiliato dell’Isis viene considerato potenzialmente pericoloso. E stava arrivando a Roma in aereo quando è stato intercettato dalla Digos della Capitale in partenza dall’aeroporto olandese di Eindhoven.

Il 32enne, lattitante, risulterebbe essere membro attivo dell’organizzazione terroristica Isis. Finora si sarebbe mosso dietro numerosi alias con nazionalità e date di nascita diverse, in particolare degli stati Uzbekistan, Kirghizistan e Ucraina. L’arresto all’aeroporto di Fiumicino alle ore 11.45 di oggi, lunedì 8 aprile.

L’operazione, svolta dalla Digos capitolina con il coordinamento della Direzione Centrale della Polizia di Prevenzione e il contributo della Polizia di Frontiera di Fiumicino – ha reso noto con un comunicato la Questura di Roma – si inquadra in un più ampio scenario di attività preventive a largo raggio condotte dalla Polizia e dalla Digos di Roma, in considerazione della estrema delicatezza dell’attuale scenario internazionale.

Nel giugno del 2022 sempre a Roma era stato arrestato un 37enne egiziano che insegnava a costruire bombe rilanciando anche la propaganda Isis

I complimenti del ministro

L’arresto di un cittadino del Tagikistan avvenuto oggi grazie all’attività della Polizia di Stato rappresenta un risultato molto importante, il frutto dell’efficace attività di prevenzione svolta dai nostri apparati sul territorio nazionale per contrastare la minaccia terroristica“, ha dichiarato il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi.

Il ministro ha aggiunto: “Questo arresto conferma la proficua cooperazione con le Forze di polizia di altri Paesi. Con i nostri partner internazionali, infatti, esiste una costante condivisione sia del patrimonio informativo sia delle strategie operative per fronteggiare efficacemente i profili di rischio”.