Roma, appicca il fuoco all’autorimessa dalla quale era stato licenziato: ex dipendente arrestato

Furibondo per essere stato licenziato, un uomo è stato arrestato perchè gravemente sospettato d'aver provocato l'incendio che ha distrutto l'autorimessa dove lavorava

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Foto di repertorio

Roma: la polizia di Stato ha arrestato un 45enne per il reato di incendio doloso. L’uomo è gravemente indiziato d’aver provocato l’incendio che ha distrutto un’autorimessa d’auto, furioso con il suo capo per essere stato licenziato da lavoro, pochi mesi fa.

Furibondo per essere stato licenziato, un uomo è stato arrestato perchè gravemente sospettato d’aver provocato l’incendio che ha distrutto l’autorimessa dove lavorava

Le indagini sono state portate avanti dai poliziotti del IX Distretto Esposizione, che, durante uno dei loro quotidiani pattugliamenti del territorio per garantire la sicurezza pubblica, sono intervenuti in via di Castel di Leva (sud di Roma) dove gli era stato segnalato dalla Sala Operativa, un incendio in corso.

Ad andare a fuoco, in quel momento, era un’autorimessa, e, arrivati sul posto, gli agenti, hanno trovato uno dei soci dell’autorimessa che ha spiegato loro come nell’ultimo periodo avesse avuto diversi diverbi con un ex dipendente che lo minacciava e insultava grazie ad una nota app di messaggistica.

Motivo della rabbia dell’ex dipendente era stato il suo licenziamento, avvenuto lo scorso gennaio, due mesi fa.

A quel punto, raccolta la denuncia del socio dell’autorimessa, controllando le immagini delle telecamere di videosorveglianza installate nell’autorimessa, hanno scoperto che lo scorso 22 marzo un uomo a volto coperto e abiti scuri aveva dato fuoco ad una macchina e le fiamme avevano poi devastato l’intero capannone dell’autorimessa.

Dalle immagini analizzate, la polizia ha potuto ricostruire l’intera dinamica dei fatti: l’uomo, vestito di nero e a volto travisato per non farsi riconoscere, che va dritto verso una macchina presente nell’autorimessa, coperta da un telo, e prendendo una tanica la cosparge di liquido infiammabile, appiccando l’incendio con un accendino.

Grazie alla visione di altre immagini, tratte dai sistemi di videosorveglianza di esercizi commerciali nelle vicinanze, i poliziotti hanno notatO la stessa persona che, prima di entrare nell’autorimessa, era andato in un distributore automatico poco lontano.

Arrivato al distributore, in via di Castel di Leva, l’uomo ha inserito nella fessura una banconota da 10 euro, e aveva fatto rifornimento,  prelevando la benzina con una tanica, appiccando poi l’incendio.

Ricostruendo i vari spostamenti, la polizia ha costruito un solido quadro probatorio contro l’uomo poi arrestato e ora indagato, scoprendo anche che per tutto il tempo, il piromane aveva usato un’auto identica a quella della compagna del 45enne arrestata.

La polizia ha potuto collegare con sicurezza che l’auto usata dal malvivente è quella posseduta dalla donna dell’indagato, perchè entrambe le vetture non hanno il tappo della benzina, hanno gli stessi cerchi delle ruote e sono completamente identiche.

Completati tutti questi accertamenti, gli investigatori hanno rintracciato il 45enne a casa sua e lo hanno sottoposto a fermo di polizia giudiziaria, perchè gravemente indiziato del reato di incendio doloso.

Subito dopo, la Procura di Roma ha chiesto ed ottenuto dal Giudice per le Indagini Preliminari la convalida del fermo e l’adozione della custodia cautelare in carcere.

L’uomo è stato associato presso la casa circondariale di “Regina Coeli”.

Ad ogni modo, come sempre, ricordiamo ai lettori che tutti gli indagati o gli arrestati sono da ritenersi presunti innocenti, dato che ci si trova nella fase delle indagini preliminari e che la presunzione d’innocenza resta fino all’emissione di una sentenza di condanna definitiva e irrevocabile.

Le prove si formeranno, eventualmente, nei vari gradi del processo.

Parlando di altri interventi delle forze dell’ordine, di recente un uomo è stato arrestato a Fidene, quartiere capitolino, per aver dato fuoco a casa dei genitori, minacciandoli con un coltello, perchè voleva i soldi per comprarsi la droga.

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