Muore l’ “avvocata” Chiara Taglioni: per lei toghe e picchetto d’onore

Una vita in piedi e una in sedie a rotelle, l'esempio di Chiara Taglioni avvocata e cancelliera sempre dalla parte del diritto e dei diritti. L'addio dei colleghi e i funerali con picchetto d'onore

chiara Taglione

Avvocata prima e poi, piegata ma non vinta dalla malattia, cancelliera. Aveva tre amori Chiara Taglioni: il diritto, la Lazio e Vasco Rossi. Un vulcano, sempre col sorriso, in grado di affrontare, pure sulla sedia a rotelle, qualsiasi ostacolo. Se ne è andata ieri, 28 marzo, all’età di 49 anni, lasciando un vuoto immenso a piazzale Clodio dove si era guadagnata la stima dei penalisti, dei magistrati e di tutti gli operatori del diritto, dai commessi ai cancellieri.

Una vita in piedi e una in sedie a rotelle, l’esempio di Chiara Taglioni avvocata e cancelliera sempre dalla parte del diritto e dei diritto. L’addio dei colleghi e i funerali con picchetto d’onore

I funerali si svolgeranno martedì 2 aprile alle 16 nella Chiesa San Giuseppe Cottolengo, in via Giuseppe Bonaccorsi 23.

I colleghi, in accordo con la famiglia, hanno organizzato un picchetto d’onore in toga per le esequie.

Gli ex colleghi penalisti, quindi, si daranno il cambio vicino al feretro per accompagnare Chiara Taglione nel suo ultimo viaggio. Solo quattro anni fa l’ex avvocata in occasione della Pasqua aveva lanciato sui social l’immagine di una toga con la scritta: “Con la toga sulle spalle e nel cuore”. Salutarla indossando la toga è sembrato loro il migliore abbraccio per omaggiarla.

Avvocata mai dimenticata

La Camera Penale di Roma l’ha salutata con un lungo post.

“Abbiamo appreso, sgomenti, della morte di Chiara Taglioni. Una Collega, un’Amica, una Forza della Natura. Chiara era una Donna splendida, un raggio di sole in una giornata uggiosa, un sorriso che ti accoglieva in ogni momento.

Da Avvocato ha sempre frequentato la Camera Penale, e non si è dimenticata di noi neanche quando è diventata Cancelliera, passando sempre per un saluto e un abbraccio affettuoso con chiunque incontrasse sul suo cammino. Si è fatta amare da tutti, tra gli avvocati prima e tra i cancellieri poi”.

Raccontava sempre della sua prima vita, di quella “in piedi”, come diceva lei. Ma non con la tristezza che ben avrebbe potuto far parte dei suoi racconti, ma con la naturalezza e con la gioia che quanto le era capitato non è mai riuscito a strapparle– continuano i romanisti -. Perché lei la sua seconda vita, quella sulla sedia, la viveva a pieno, pur con mille difficoltà, ma sempre con il sorriso. Con un’eleganza che era fuori dal comune, con una naturalezza e con una forza che erano da monito per chiunque con lei scambiasse anche solo una parola. E pensava di andarsene in silenzio, senza disturbare.

E invece, cara Chiara, la tua dipartita è stata un fragore che ci ha travolto tutti, che dalla tua casa è arrivato in ogni aula, in ogni stanza, in ogni anfratto del tuo Tribunale, e che ha generato un gran dolore in ognuno di noi. Ciao Chiara, mancherai a tutti noi”.

Il saluto

L’addio di tanti colleghi. “Che notizia triste, sei stata un grande esempio per tutti noi per ciò che rappresenta la vita vera, quella pregna di difficoltà che hai sempre affrontato con il tuo dolce sorriso – scrive l’avvocato Giuseppe Lavigna – Oggi ci sentiamo tutti più vuoti per la tua mancanza”.

Messaggi a valanga, che racchiudono tutti lo stesso affetto: “Ci mancherai davvero tanto, Chiara! I tuoi sorrisi, la tua forza e la nostra amicizia resteranno per sempre nel mio cuore”.

Tra i lutti che, nell’ultimo anno, hanno toccato piazzale Clodio quello dell’avvocato Eugenio Pini