Roma, la dirigente archeologica: “La maratona ha fatto danni: perse almeno 2mila visite al Colosseo”

Degrado, atti vandalici e scarsa organizzazione durante la Run Rome The Marathon: turisti in difficoltà rinunciano a visitare il Colosseo

Nella foto il Colosseo e il passaggio dei partecipanti alla maratona - canaledieci.it

Dopo il “terremoto” di vibrazioni che ha fatto scattare l’allarme dell’INGV e la richiesta di cessare i maxi concerti rock al Circo Massimo, una nuova lettera di protesta a firma della direttrice del Parco del Colosseo Alfonsina Russo, arriva dopo un altro grande evento del Comune di Roma, e cioè la Run Rome The Marathon della scorsa domenica, passata lasciando tracce più che negative in termini di degrado e perdite di visitatori.

Degrado, atti vandalici e scarsa organizzazione durante la Run Rome The Marathon: turisti in difficoltà rinunciano a visitare il Colosseo

La maratona della Città di Roma, Run Rome The Marathon, nell’occhio del ciclone del Parco del Colosseo, dopo l’ultima edizione, che per la prima volta in tanti anni, ha decisamente fallito l’obiettivo che la vede invece da sempre, traino per il turismo nei parchi e monumenti storici della Capitale.

Proprio domenica 17 marzo infatti, giorno della maratona, il Colosseo, il monumento più famoso di Roma ha infatti subito un enorme danno economico e di immagine.

A riferirlo con un pesante bilancio a supporto, carico di episodi di degrado e numeri in perdita sul fronte degli accessi dei visitatori, la direttrice del parco archeologico Alfonsina Russo, che in queste ora ha inviato una lettera di protesta agli organizzatori della manifestazione, Infront Italy e al sindaco di Roma Gualtieri.

Problemi di accessi e degrado

A fine evento il bilancio presentato è tra i più pesanti dai tempi del Covid, con varchi bloccati e degrado, responsabili di aver fatto letteralmente passare la voglia di accedere al monumento tra i più visitati al mondo a oltre 2mila visitatori.

Una batosta che sarebbe stata provocata dagli ostacoli all’accesso del personale e del pubblico, con i turisti che trovatisi in difficoltà per raggiungere i varchi di ingresso nell’orario prenotato, si sono accumulati in file enormi e insostenibili, fino al punto da far rinunciare alla visita circa 3mila persone.

Atti vandalici e degrado poi, avrebbero fatto il resto, senza il tampone dei presidi fissi per la pulizia delle aree coinvolte nell’evento sportivo.

La Capitale torna ad essere dunque “sopravvalutata” dal punto di vista della resistenza del patrimonio archeologico, che nonostante gli oltre 2mila anni di intemperie ed eventi di ogni genere, inizia a non poterne più di fare da Tapis Roulant in situazioni che la vorrebbero trasformata più che altro in un vasto parco divertimenti.

La lettera della direttrice del Parco del Colosseo, Alfonsina Russo invita a riflettere ancora una volta sul fatto che la città, in queste condizioni di gestione, non è in grado di ospitare le grandi manifestazioni.

Ne sono convinti i gruppi capitolini del Movimento 5 Stelle e della Lista Civica Raggi, che in una nota hanno dichiarato: “Un fallimento dell’amministrazione capitolina, che doveva vigilare sul corretto svolgimento dell’evento e sul rispetto della città che lo ospita. Invece, in questo caso come in molti altri, il decoro e la vivibilità di Roma sono stati compromessi dalla superficialità e dalla mancanza di organizzazione”.

La fuga al mare 

Nella Capitale assediata dalla maratona, una via di fuga per tanti cittadini e turisti venuti appositamente per l’evento sportivo, sono state le località del litorale romano, dove approfittando di una temperatura già primaverile, si sono riversati, tra Ostia, Fiumicino, Fregene ed altre località balneari a sud e nord della Capitale.