Tivoli, medici e infermieri diffidano la Asl: “Ospedali troppo lontani”

Medici e infermiere lanciano l'ultimatum: "Ospedali e ambulatori troppo lontani". E chiedono rimborsi

L'ospedale di Tivoli
Nella foto l'ospedale di Tivoli. Foto in primo piano non collegata ai fatti

Medici, infermieri e operatori sanitari costretti da quasi quattro mesi a lunghi tragitti per andare a lavorare in altri presidi sanitari della Asl 5 lontani da Tivoli, dopo il rogo dell’ospedale San Giovanni Evangelista, e senza vedersi riconosciuti rimborsi e buoni pasto. Ma anche mancata stabilizzazione dei precari.

Medici e infermiere lanciano l’ultimatum: “Ospedali e ambulatori troppo lontani”. E chiedono rimborsi

Sono circa duemila tra medici, infermieri e operatori sanitari che battono cassa all’azienda sanitaria.

Da qui la decisione di presentare una diffida. A muoversi la Cisl Funzione Pubblica che su iniziativa del sindacalista Dimitri Cecchinelli ha incaricato l’avvocato David Conti di indurre i vertici aziendali della Asl Roma 6 a rispettare i diritti dei lavoratori. Il diktat, sette giorni di tempo per dare una risposta concreta ai lavoratori.

In ballo ci sono i rimborsi di viaggio per 250 dipendenti dell’ospedale di Tivoli, 1.500 lavoratori di tutta la Asl in attesa dei buoni pasto, oltre agli straordinari e aumenti programmati più altri 130 contratti in scadenza da regolarizzare.

Anche l’accordo per i rimborsi benzina dei lavoratori trasferiti negli altri ospedali della Asl (tra cui Palestrina, Colleferro, Palombara) è rimasta inevasa, nonostante l’accordo firmato a pochi giorni dal rogo dell’ospedale di Tivoli e quindi della relativa chiusura.

Non risultano versati – specifica l’avvocato Conti nella diffida – i buoni pasto ormai da quattro mesi ai dipendenti aventi diritto…Non sono state consegnate le carte necessarie per l’accreditamento in stipendio”.

“L’amministrazione, inoltre, non ha provveduto al pagamento del plus orario maturato presso servizi di nuova attivazione, includendo il mancato inserimento delle “quadrature” dell’orario di servizio presso il presidio di Palestrina”.

Il cronoprogramma per la riapertura del San Giovanni

Proprio ieri intanto è stato presentato il cronoprogramma per la riapertura dell’ospedale: il presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, ha promesso la riattivazione entro settembre.

La prima a riaprire i battenti, il prossimo 25 marzo, dopo il gigantesco incendio divampato la notte dell’Immacolata, sarà una postazione di primo intervento e, insieme con questo, sarà rimesso in attività anche il reparto di dialisi.