Discarica di Malagrotta, tutto da rifare il secondo filone del processo sul disastro ambientale

Nuova battuta di arresto nell’ambito dell’inchiesta penale riguardante uno dei due filoni del processo sulla discarica di Malagrotta

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Incendio TMB1 Malagrotta - foto archivio

Un’imprevista battuta d’arresto procedurale cancella sei anni di sedute nell’ambito del dibattimento sulla gestione illegale dell’impianto di smaltimento dei rifiuti di Malagrotta in corso presso la Corte di Assise di Roma per giudicare le parti rinviate a giudizio con l’accusa di aver procurato danni ambientali a causa di una a.

Nuova battuta di arresto nell’ambito dell’inchiesta penale riguardante uno dei due filoni del processo sulla discarica di Malagrotta

Il colpo di spugna dell’istruttoria che costringerà tutte le parti in causa a ripatire dalle fasi inerenti l’udienza preliminare per giudicare le eventuali irregolarità commesse dalla società E.Giovi che gestiva l’impianto e da Carmelina Scaglione che ne è stata rappresentate legale deriva da un  difetto di rappresentanza della stessa società imputata.

Si tratta dell’ennesima tegola sul tentativo di fare giustizia nell’ambito di una vicenda giudiziaria che vede coinvolti anche moltissimi cittadini residenti nei pressi della grande discarica utilizzata per smaltire i rifiuti prodotti nel territorio del comune di Roma.

Questo secondo caso si affianca al filone processuale principale che vede imputati Manlio Cerruti e il suo braccio destro Francesco Rando ma che riprenderà soltanto nel prossimo mese di luglio.

“I cittadini aspettano che sia fatta giustizia -rileva l’associazione Codici che si è costituita in giudizio in qualità di parte civile- ma gli ultimi clamorosi sviluppi del processo sembrano andare in una direzione totalmente opposta e costituiscono uno colpo durissimo” inferto alle persone offese dalla condotta illegale sottoposta al vaglio della magistratura.

Uno degli impianti situati nei pressi della discarica è, poi, andato a fuoco nello scorso mese di dicembre. Sulla base dei primi rilievi effettuati per ricostruire la dinamica dell’accaduto non è escluso che possa essersi trattato di un gesto intenzionale.

Ne è scaturita un’inchiesta da parte della magistratura che dovrà a stabilire cosa abbia innescato una vera e propria catastrofe ambientale, che ha messo la raccolta di rifiuti della Capitale in ginocchio.

A supporto delle indagini sull’incendio del TMB1 di Malagrotta, ci sono soprattutto le immagini delle telecamere della videosorveglianza, l’unico occhio puntato sulla verità dei fatti, dalla quale potersi aspettare di tutto (leggi qui).

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