Roma, vendeva 70 kg di carne sospetta: multe e sequestri dei Nas a minimarket e bar all’Appio-Tuscolano

La macchina dei controlli per la tutela sanitaria degli utenti arriva a Roma est: pioggia di multe per carenze igieniche e carne non tracciata 

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Nella foto i controlli NAS

Dopo i controlli dei Carabinieri e dei NAS che la scorsa settimana hanno passato al setaccio i quartieri Monte Sacro e Ostiense, nel mirino degli accertamenti per carenze igieniche e mancata tracciabilità dei prodotti, sono finite le attività di distribuzione alimentare e ristorazione dei quartieri Appio Latino e Tuscolano.

La macchina dei controlli per la tutela sanitaria degli utenti arriva a Roma est: pioggia di multe per carenze igieniche e carne non tracciata

E’ ripartita in queste ore la macchina dei controlli delle forze dell’Ordine per la tutela sanitaria degli utenti, sugli esercizi commerciali del settore alimentare della Capitale.

Ad effettuarli concentrandosi nella zona del Tuscolano e Appio-Latino, tra i quartieri più popolosi e frequentati dalla movida, i militari della Compagnia Roma Piazza Dante, insieme al personale NAS Nucleo Antisofisticazioni e Sanità, che hanno concluso il servizio anche stavolta con due attività da aggiungere alla lista nera di quelle mancanti sul fronte delle procedure sul controllo dell’igiene.

Il primo sanzionato per diverse migliaia di euro, è stato il titolare di un bar in via Giuseppe Manno nel quartiere dell’Appio-Latino nel VII Municipio dove i militari hanno riscontrato carenze igieniche e mancata procedura di autocontrollo “Haccp”, che serve a prevenire problemi igienici e sanitari, in tutte le fasi di produzione, manipolazione e vendita degli alimenti da parte degli addetti.

Ma peggio di lui a pochi chilometri di distanza a vedersela con il controllo a sorpresa dei NAS, è stato il titolare di un minimarket-frutteria in via Manlio Torquato nel quartiere Tuscolano.

Dopo una sanzione per diverse migliaia di euro, per carenze in materia di igiene e anche nel suo caso per omessa procedura di autocontrollo “Haccp”. la brutta sorpresa è arrivata dal frigorifero dell’attività, dove erano stati esposti pacchetti del tutto anonimi di carne.

Ben 70 chili di pollo confezionato dotati di un’etichettatura esclusivamente in lingua straniera che non ha affatto convinto il personale e diffidato il titolare a ritirarlo dalla vendita.