Dopo la denuncia il rinvio a giudizio. In un post pubblicato sul profilo Fb del suo partito aveva associato la foto di alcuni esponenti di Fratelli d’Italia alla N’drangheta calabrese e tra questi figurava anche il volto di Fabio Fucci, ex M5s ed ex sindaco di Pomezia.
I fatti risalgono a quattro anni fa e riguardano una denuncia per diffamazione che sarà oggetto di giudizio da parte della magistratura
A quattro anni di distanza dalla denuncia per diffamazione presentata nei confronti dell’autrice del post Luisa Navisse, la consigliera pentastellata del comune pontino, è stata rinviata a giudizio e potrà difendersi dalle accuse formulate nei suoi confronti nel processo che dovrebbe iniziare la prossima primavera.
Il giudice per le indagini preliminari ha accolto la richiesta del pubblico ministero nonostante i legali dell’esponente politico avessero tentato di percorrere la strada del legittimo impedimento per rinviare ogni decisione da parte del tribunale.
Fucci che prima della denuncia era stato uno degli esponenti di punta del M5s risultando, tra l’altro, il primo sindaco dei Cinque stelle eletto a capo di un’amministrazione locale nella regione Lazio aveva rotto i legami con il Movimento passando nelle fila della Lega già a partire dal 2019.
Di qui l’accostamento della sua figura a quelle coinvolte nelle indagini avviate dai magistrati sulle attività criminali di stampo mafioso che avevano caratterizzato il tessuto economico e, presumibilmente anche quello politico, nel territorio del comune di Pomezia.
Fabio Fucci dopo la pubblicazione del messaggio incriminato nel mese di dicembre del 2020 si era rivolto alla giustizia rivendicando di “essere totalmente estraneo alla vicenda essendoci stata una totale travisamento dei fatti”.
In seguito alla presentazione della querela erano partite le indagini che, sulla base della testimonianza di un altro esponente pentastellato avevano portato gli inquirenti a identificare nella Navisse l’autrice del post ritenuto diffamatorio.
Appresa la notizia del rinvio a giudizio Fucci ha sottolineato di essere da tempo al centro di una vera e propria campagna diffamatoria e di venire “continuamente insultato, oltraggiato E denigrato superando la continenza e ben oltre l’accettabile dialettica politica e questo fatto ne è l’ennesima prova”.
Starà adesso ai magistrati stabilire se sia stato commesso un reato e se, di conseguenza, dovranno scattare eventuali misure risarcitorie a beneficio dell’ex primo cittadino di Pomezia.