Ospedale di Tivoli, a 75 giorni dal rogo tolti tutti i sigilli. A breve i primi indagati per i tre pazienti morti

Tolti i sigilli anche alla rete idrica antincendio: dovrà essere ripristinata sotto la supervisione dei vigili del fuoco

L'ingresso dell'ospedale dopo il rogo
L'ingresso dell'ospedale di Tivoli

A 75 giorni dal rogo dell’ospedale di Tivoli tolti tutti i sigilli, mentre l’indagine sull’origine dell’incendio e la morte di tre pazienti dovrebbe portare a breve le prime iscrizioni nel registro degli indagati. Il completo dissequestro – su precisa indicazione della procura – implica l’immediata messa in sicurezza da parte della Asl Roma 5.

Tolti i sigilli anche alla rete idrica antincendio: dovrà essere ripristinata sotto la supervisione dei vigili del fuoco

A due mesi e mezzo dal rogo della notte dell’Immacolata il San Giovanni Evangelista torna così completamente libero da sigilli. La procura di Tivoli ha revocato oggi la misura di sequestro delle parti rimanenti, a partire dalla rete idrica antincendio e della cabina elettrica, cruciali sia per le indagini che per la riapertura del nosocomio, Dea di secondo livello per una cinquantina di Comuni, da Roma all’alta Valle dell’Aniene.

Dopo il primo e più importante dissequestro del 27 gennaio erano rimasti sotto i sigilli  un vano pompa al piano meno 3, due gruppi elettrogeni (uno vicino alla farmacia e uno accanto al laboratorio analisi), una delle pompe antincendio e distribuzione e la cabina elettrica del piano meno due.

La procura ha dato indicazioni alla Asl di procedere all’immediata messa in sicurezza, per quanto riguarda la rete idrica antincendio in presenza anche dei vigili del fuoco.

Nel frattempo il cantiere all’interno dell’ospedale era stato avviato proprio all’indomani del primo dissequestro.

Il dissequestro

A firmare la nota il procuratore capo di Tivoli, Francesco Menditto: “Si comunica in ordine all’incendio dell’Ospedale di Tivoli interessati dal vasto incendio dell’8 dicembre 2023, che in data odierna è stato revocato il sequestro delle parti dell’edificio ancora in sequestro con onere di procedere alla necessaria messa in sicurezza. Dunque, oggi, è stato restituito l’intero edificio nelle parti originariamente sequestrate”.

Il primo dissequestro

Il primo dissequestro per l’ospedale San Giovanni Evangelista era stato firmato 27 gennaio e aveva interessato gran parte dell’edificio, compreso il pronto soccorso e il piano superiore andati completamente in fiamme.

Nella nota diffusa il procuratore ha tenuto di nuovo a sottolineare “la massima celerità agli accertamenti indifferibili proprio per consentire all’Autorità sanitaria di provvedere a quanto di sua competenza per  la ripresa della funzionalità dell’Ospedale, a servizio della comunità”.

Proseguono intanto le indagini affidate al sostituto procuratore Filippo Guerra. Riguardano la valutazione della documentazione, il completamento delle consulenze tecniche, comprese le autopsie dei tre pazienti morti – probabilmente per asfissia – durante operazioni di sgombero.

Indagini che – si augura il procuratore – in tempi brevi, possano portare a “più approfondite valutazioni del procedimento iscritto nei confronti di ignoti per incendio e omicidio colposo”.

Il punto di innesco del rogo di Toivoli