Case Inps a rischio crollo, la denuncia: “Stanno cedendo i box sotto le palazzine di nove piani” (VIDEO)

Enorme stabile di edilizia popolare abbandonato e a rischio crollo. I residenti: "Tra Inps e Comune di Roma, scarico di responsabilità che ci fa vivere con la paura"

Dopo l’incendio esploso nell’autorimessa sotterranea di un palazzo di quattro piani a Mezzocammino, che ha provocato il crollo di una piazza e l’evacuazione di 40 famiglie, si è scoperchiato di nuovo il vaso di Pandora sugli edifici a rischio crollo della Capitale, dove sono presenti anche pericolose discariche di rifiuti infiammabili.

Uno dei casi più eclatanti, è quello di tre palazzine nella zona di Casal Bruciato di cui si interessarono anche delle note trasmissioni di denuncia senza ottenere alcun risultato. Uno stato di totale indifferenza sembrerebbe regnare intorno questi immobili di proprietà dell’Inps, dove risiedono con la paura di una tragedia, 186 famiglie.

Enorme stabile di edilizia popolare abbandonato e a rischio crollo. I residenti: “Tra Inps e Comune di Roma, scarico di responsabilità che ci fa vivere con la paura”

Si sono organizzati autonomamente stavolta, i residenti della palazzine di Via Sante Bargellini, che insieme a Fabrizio Montanini, consigliere del IV Municipio, sono scesi nei box che si trovano sotto le tre palazzine in cui vivono al numero civico 23, per testimoniare con un video, la situazione sempre più pericolosa degli stabili, tra infiltrazioni e crolli.

“Le palazzine sono di proprietà dell’Inps – spiegano – ma Roma Capitale risulta essere affittuaria fin dal 1970 di questi complessi di edilizia popolare, dove risiedono 186 famiglie, composte tra l’altro da disabili e anziani”.

Si tratta di uno stabile enorme costituito da tre palazzine di nove piani che alle base hanno un condizione infrastrutturale “bomba”, tra pesanti infiltrazioni d’acqua che hanno creato sulla pavimentazione ampie pozze maleodoranti e crolli di calcinacci dal soffitto che viene già a pezzi mostrando un quadro generale inquietante.

Case Inps a rischio crollo, la denuncia: "Stanno cedendo i box sotto le palazzine di nove piani" (VIDEO) 1
Nella foto uno degli angoli dove è evidente la fragilità dello stabile infiltrazioni d’acqua – canaledieci.it

Nei box abbandonati anche una discarica di rifiuti infiammabili 

Ma la preoccupazione non si ferma a queste evidenze, perché dal giorno dell’esplosione dell’incendio di Mezzocammino, ad angosciare le famiglie in quegli stessi ambienti, c’è anche una discarica di rifiuti speciali:

Si tratta di quintali di documenti cartacei che nessuno riconosce come propri ma che sono lì da anni, insieme a materiali altamente infiammabili come estintori, rifiuti elettrici, calcinacci e tanti altri rifiuti abbandonati da tempo immemore – dichiarano -. Se dovesse scoppiare un rogo qui dentro, sarebbe il una tragedia”.

Sulle vicende riportate poi, sarebbe avvenuto un vero e proprio rimpallo di responsabilità tra Roma Capitale e INPS: “Roma Capitale, in qualità di ente affittuario degli immobili fin dal 1970 per finalità di edilizia residenziale pubblica, avrebbe affermato la propria non competenza in ordine alla manutenzione straordinaria dei suddetti complessi immobiliari, onere che spetterebbe esclusivamente all’INPS quale ente proprietario; d’altro canto invece l’INPS avrebbe tenuto a sottolineare che il guasto determinante l’interruzione della fornitura di acqua e di guasti alla caldaia presso tali immobili di via Sante Bargellini n. 23 sarebbero l’inevitabile conseguenza di anni di inerzia da parte dell’Amministrazione capitolina, che non avrebbe provveduto ad assicurare la normale e dovuta manutenzione dello stabile”spiega il consigliere municipale intervenuto su richiesta dei cittadini.

A questo poi si aggiunge che lo stesso Istituto proprietario degli immobili in parola avrebbe più volte formalmente diffidato Roma Capitale a provvedere alle suddette attività di manutenzione, che per legge e per contratto spetterebbero all’affittuario.

I residenti: “Scarico di responsabilità tra Comune e Inps”

Sulla questione l’Amministrazione capitolina avrebbe replicato chiarendo che gli interventi di manutenzione ordinaria e di ripristino sui disservizi in questione sarebbero stati effettuati da Roma Capitale ripetutamente:

“Addirittura spiegando – sottolinea Montanini – che gli uffici capitolini avrebbero raccolto dai cittadini che hanno protestato per tali disservizi le precise richieste di un intervento risolutivo di tipo strutturale, precisando tuttavia che si tratterebbe di manutenzione straordinaria, e quindi in capo al proprietario degli immobili in questione vale a dire sempre l’INPS. Insomma, un reciproco scarico di responsabilità dove a pagarne le conseguenze sono, come al solito, sempre e solo i cittadini”.

Per queste famiglie è l’ennesimo tentativo di sollevare la questione e chiedere che vengano fatti sopralluoghi e messa in sicurezza degli ambienti. La prima cosa per tutelarsi dal rischio di un crollo dell’enorme stabile diventato fragile come un castello di carte. 

La complessa situazione ha spingo in queste ore il consigliere incaricato dalla delegazione dei residenti a richiamare l’interesse di alcune figure parlamentari affinché venga presentata un’interrogazione che ottenga il risultato di un chiarimento delle competenze.