Roma: nuovo tentativo di occupazione nella casa di Ennio Di Lalla, l’anziano ‘sfrattato’ da una rom

Nuova visita dei ladri in casa dell'anziano 'sfrattato' nel 2021 da una rom mentre era impegnato in controlli in ospedale

Nuovo tentativo di occupazione in casa di Ennio Di Lalla
Ennio Di Lalla e la serratura della sua abitazione forzata dai ladri

Hanno tentato di nuovo di occupare la sua casa, a Don Bosco. Non c’è pace per Ennio Di Lalla, l’anziano – ormai 90enne – che nell’ottobre del 2021, dopo una visita medica, si è ritrovato la casa occupata da una rom con un dogo argentino al seguito. Stasera dovrà trascorrere la notte fuori, ospite da un parente. Qualcuno ha cercato di forzare la porta mettendo fuori uso la serratura. Impossibile per l’anziano rientrare. Il fabbro arriverà domani.

Nuova visita dei ladri in casa dell’anziano ‘sfrattato’ nel 2021 da una rom mentre era impegnato in controlli in ospedale

All’anziano così non è rimasto che chiamare i carabinieri e il suo avvocato, lo stesso che nel 2021, per per spuntare lo sgombero della casa occupata da una 28enne romana aveva imbracciato una battaglia legale e giudiziaria finita sotto i riflettori di tutta Italia. Dopo 23 giorni lo sgombero e la denuncia dell’occupante, ora sotto processo per occupazione abusiva.

I carabinieri, dopo il sopralluogo, hanno accertato il tentativo di forzare la porta ipotizzando un tentativo di furto in appartamento. Ma il legale di Di Lalla, l‘avvocato Alessandro Olivieri, è più preciso: “Si è trattato sicuramente di un nuovo tentativo di occupazione. Ma qualcosa deve essere andato storto”.

“Se avessero voluto solo rubare si sarebbero inerpicati sui ponteggi del palazzo in ristrutturazione e non avrebbero desistito – continua il legale – D’altra parte pure i ladri lo sanno. Qua da Ennio non c’è niente da rubare. E’ già stato rubato tutto”.

Per il signor Ennio Di Lalla l’incubo di ritrovarsi la casa di nuovo occupata si è materializzato nel pomeriggio di oggi, venerdì 16 febbraio.  Alle 4 e mezzo del pomeriggio facendo rientro a casa.

Prova a inserire la chiave, ma la toppa è visibilmente danneggiata e la serratura bloccata da una chiave al suo interno; la porta scorticata. Qualcuno con un arnese da scasso ha provato a forzarla per tentare di aprirla. Poi, disturbato, deve aver rinunciato.

Avvocato sono di nuovo fuori casa – avverte subito il suo legale -. Le chiavi non aprono più. Qui sono tornati i ladri”. Anche l’anziano sembra non avere dubbi: “Secondo me volevano appropriarsi di nuovo della mia casa”.

La precedente occupazione

La precedente occupante aveva provato a giustificarsi con più scuse dopo essere stata allontanata dai carabinieri, su mandato di piazzale Clodio: “Non sapevo che l’abitazione fosse abitata. Non c’era un materasso”.

Per arrivare allo sgombero era stato necessario un doppio intervento giudiziario.

I carabinieri hanno inviato un’informativa al pm segnalando la situazione e il magistrato ha richiesto il sequestro dell’appartamento, firmato in serata dal giudice per le indagini preliminari. Lo stesso pm ha poi firmato un atto di restituzione dell’immobile all’anziano, Ennio Di Lalla.

Oggi il nuovo spavento.

I 23 giorni senza casa

“Quando dopo 23 giorni sono rientrato finalmente a casa mia, ho avuto un malore. Mi è preso uno spavento, non la riconoscevo più”, si era sfogato l’anziano una volta rientrato a casa.

Ho trovato decine e decine di sigarette spente sul tavolo. La popò del loro cane, un dogo, sparsa dappertutto. La cera sciolta sul pavimento e sopra i mobili, perché l’avvocato Olivieri nel frattempo aveva fatto staccare la corrente e i rom si facevano luce con le candele.

In 23 giorni hanno avuto perfino il tempo di traslocare: dentro c’è un televisore che non è mio, hanno cambiato pure le tende del salotto. Il resto era stato rubato”.

In casa il signor Ennio aveva quasi tutti i documenti sanitari, per lui indispensabili, delle medicine salvavita, e soprattutto tanti beni di valore, una decina di quadri d’autore, libri, una collezione di monete, un’altra di accendini, orologi, ma anche vestiti e scarpe. In compenso aveva ritrovato un cumulo di rifiuti.

Lo scorso novembre una situazione analoga era toccata a una 85enne di Ponte di Nona.