Contrabbando, oltre ottanta kg di tabacco per narghilè sequestrati al Porto di Civitavecchia

La merce di contrabbando trovata dentro un furgone appena sbarcato dalla Tunisia: per l'importatore è scattata la denuncia

Contrabbando, oltre ottanta kg di tabacco per narghilè sequestrati al Porto di Civitavecchia
Foto GdF - Archivio

Una grande quantità di tabacco di contrabbando è stata intercettata al Porto di Civitavecchia. A scoprirlo i Funzionari dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli e la Guardia di Finanza, che hanno fatto scattare la denuncia nei confronti della persona che lo aveva importato.

La merce di contrabbando trovata dentro un furgone appena sbarcato dalla Tunisia: per l’importatore è scattata la denuncia

Il carico di tabacco è stato scoperto durante i controlli quotidiani che vengono effettuati presso il porto di Civitavecchia. Tra i mezzi che erano appena sbarcati ha attirato l’attenzione dei Funzionari dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, e delle Fiamme Gialle, un autofurgone. Il veicolo arrivava dalla Tunisia e nelle sue vicinanze si avvertiva un forte odore di tabacco.

A quel punto sono stati svolti dei controlli più approfonditi anche all’interno del mezzo, non solo sui normali documenti. L’ispezione dentro l’abitacolo ha portato così alla scoperta che sotto il sedile del passeggero era stata nascosta melassa per narghilè e alcune stecche di sigarette di contrabbando.

In totale sono stati sequestrati oltre 82 kg di tabacco per narghilè.

Il carico di tabacco in evasione dalle imposte ha fatto scattare la denuncia per il trasportatore, un uomo di nazionalità tunisina, alla Procura della Repubblica di Civitavecchia con l’ipotesi di reato di contrabbando doganale.

Si tratta di un’operazione che si inserisce nel piano messo a punto per il contrasto ai traffici illeciti presso gli scali portuali e aeroportuali della Capitale e che rientra tra i controlli che costantemente avvengono in collaborazione tra la Guardia di Finanza e l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli.

Le due istituzioni, tra l’altro, di recente hanno firmato un protocollo d’intesa volto proprio a razionalizzare, migliorare e potenziare collaborazione e procedure.

Il procedimento versa nella fase delle indagini preliminari e, in attesa di giudizio definitivo, vale la presunzione di non colpevolezza dell’indagato.