Roma, 22enne suicida nel Centro di Prima Accoglienza per immigrati: aperta una inchiesta

Il giovane si è impiccato a una inferriata esterna del Centro di Prima Accoglienza. Poche ore dopo la rivolta degli ospiti della struttura

Nel Centro di prima accoglienza dopo il suicidio è scoppiata una rivolta
Il Centro di prima accoglienza di Ponte Galeria

Il suo viaggio per entrare in Italia è durato mesi, dopo aver accantonato a lungo i soldi necessari. Ad aspettarlo poi l’ospitalità forzata in un centro di prima accoglienza prima in Sicilia e poi a Roma dove si è tolto la vita. La scoperta drammatica all’alba di oggi, domenica 4 febbraio, nel Cpr di Ponte Galeria a Roma dove un 22enne della Guinea, paese dell’Africa occidentale, è stato trovato morto. Si è suicidato.

Il giovane si è impiccato a una inferriata esterna del Centro di Prima Accoglienza. Poche ore dopo la rivolta degli ospiti della struttura

E’ stato trovato impiccato a una inferriata esterna del centro di accoglienza. Uno choc per i cento ospiti della struttura che poche ore dopo hanno dato vita a una vera e propria rivolta per cui è stato necessario l’intervento massiccio di carabinieri e polizia.

L’indagine sul suicidio

Sul posto gli agenti del locale commissariato e delle ambulanze. Alla fine è stato necessario un furgone della Polizia Mortuaria per rimuovere il cadavere dopo i rilievi necessari da parte della Scientifica.

Il caso è stato subito chiuso come suicidio. Gli investigatori hanno informato il magistrato di turno e piazzale Clodio che nelle prossime ore potrebbe aprire, come di rito e atto dovuto, un fascicolo per istigazionie al suicidio.

Bisognerà capire quale disperazione abbia spinto il giovane a una scelta così difficile dopo aver raggiunto il traguardo di arrivare almeno in Italia, a Roma, anche se non è certo che fosse questa la sua destinazione finale.

Gli altri migranti hanno raccontato che il giovane voleva raggiungere l’Europa con la speranza di poter guadagnare qualche soldo e aiutare la mamma e i due fratelli più piccoli, costretti nella miseria. 

Il messaggio lasciato

Il giovane ha lasciato parole strazianti scritte su un muro e su un biglietto. “Se dovessi mai morire, vorrei che il mio corpo fosse portato in Africa, mia madre ne sarebbe lieta (…)  I militari italiani non capiscono nulla… L’Africa mi manca molto e anche mia madre, non deve piangere per me. Pace alla mia anima, che io possa riposare in pace'”.

Il giovane, secondo gli attivisti di “Mai più lager – No ai CPR“, sarebbe uno dei tanti trasferiti nel Cpr di Ponte Galeria in questi giorni dal Cpr di Trapani Milo, dopo i disordini scoppiati nel centro siciliano.

Da quanto si apprende, il 22enne era arrivato da circa una decina di giorni nel Centro di accoglienza di Ponte Galeria.

Cucchi (Avs): “Procura faccia chiarezza”

Vengo a conoscenza di un’ennesima morte nel Cpr di Ponte Galeria, a Roma” il commento della senatrice Ilaria Cucchi (Avs), vicepresidente della Commissione Giustizia di Palazzo Madama, che mesi fa ha presentato un esposto alla procura di Roma sulla struttura, dopo averla visitata con una telecamera nascosta.

“Ho depositato l’esposto e le immagini video sulle condizioni del centro che avevo raccolto. Sono stata poi ascoltata dal magistrato ma non ho avuto più notizie – ha aggiunto – Invito la procura di Roma a fare chiarezza su quanto avvenuto questa notte e in generale sulle condizioni di vita in quel Cpr. Perché queste morti non devono più accadere“.

La rivolta

Durante la rivolta nella struttura, dove sono relegati un centinaio di migranti, sono state lanciate pietre e date alle fiamme delle volanti della Polizia.

Durante i disordini, tra i rappresentanti delle forze dell’ordine presenti a Ponte Galeriaa, c’erano anche 5 Carabinieri del Reggimento Lazio, in servizio di ordine pubblico che sono stati colpiti dalla sassaiola scatenata dai presenti che hanno anche incendiato degli indumenti.

Il bilancio parziale parla, al momento, di due Carabinieri rimasti lievemente feriti, uno alla caviglia per una slogatura e uno per una sassata che lo ha colpito ad un polpaccio. I due carabinieri feriti sono stati trasferiti dal personale dell’Ares 118 all’ospedale Sant’Eugenio di Roma.

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