Roma, assalti al Gay Center: individuati 15 adolescenti. Alcuni sono 12enni

A mettere a segno gli attacchi al Gay Center, una banda di baby teppisti. I più giovani hanno 12 anni

Una quindicina di minorenni, i più piccoli di 12 anni. Hanno un volto e un nome gli adolescenti, che vestiti di nero e con mazze, hanno assaltato la sede del Gay Center a Testaccio. Dai filmati gli investigatori sono risaliti all’identificazione. La novità investigativa è stata resa nota nella serata di ieri, venerdì 2 febbraio, durante il sit-in organizzato di fronte alla sede di via Luigi Galvani  in solidarietà ai due atti teppistici del 19 e del 29 gennaio.

A mettere a segno gli attacchi al Gay Center, una banda di baby teppisti. I più giovani hanno 12 anni

“I ragazzi che hanno attaccato la nostra sede sono stati identificati. Hanno un volto e un nome: sono guidati da un ragazzo minorenne che si è portato dietro gli altri. Hanno fra i 12 e i 15 anni”, ha detto la portavoce.

Gli ultimi il 19 e il 28 gennaio, filmati dalle telecamere di sicurezza fatte installare dai responsabili della sede, inaugurata nel 2011 e già più volte nel mirino anche in passato

La polizia ci ha comunicato che quella banda di ragazzini è stata identificata. Sono molto giovani e questo ci preoccupa perché è la conferma che l’omofobia trova spazio anche a scuola fra i più piccoli”, spiegano dal Gay Center.

Per i ragazzini identificati è scattata la segnalazione alla procura minorile. Avrebbero agito sia in via Galvani, sia in via Nicola Zabaglia, dove il Gay Center ha fatto installare porte blindate per scongiurare irruzioni.

Le mazze da baseball

Mazza da Baseball contro il muro Rainbow simbolo della comunità LGBT+, urlare frasi come “Fr.cio di me.da” e imbrattare l’asfalto con scritte omolesbobitransfobiche contro le persone LGBT+ davanti alla sede di Gay Center non è per noi cosa nuova – avevano denunciato Alessandra Rossi, coordinatrice Gay Help Line – Questo è l’ennesimo atto da parte di giovanissimi che si sono resi protagonisti anche di irruzioni nella nostra sede, minacce e insulti a volontari e utenti”.

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