Via Cristoforo Colombo affonda nel caos più totale. Il Campidoglio predica bene ma, come si suol dire razzola male. Si sta, infatti, risolvendo in una vera e propria Odissea l’apertura indiscriminata e attuata al di fuori dell’orario notturno promesso dallo stesso assessore ai lavori pubblici della Giunta Capitolina, Ornella Segnalini, dei cantieri che terranno sotto scacco l’arteria di collegamento tra Ostia e il mare sino al prossimo 9 luglio.
Annunciati in pompa magna con la promessa che non avrebbero arrecato disagi gli interventi di manutenzione straordinaria stanno gettando la Colombo nel caos
Appena due giorni dopo l’inizio degli interventi di manutenzione straordinaria sulla Colombo i restringimenti di carreggiata indispensabili per consentire che i lavori avvengano in tutta sicurezza hanno dato luogo a una bolgia inestricabile di veicoli incolonnati.
Non ci voleva un genio per capire che la riduzione a una sola corsia operata addirittura sulla carreggiata centrale avrebbe trasformato la Colombo in una via crucis per gli automobilisti.
Invece di lavorare di notte, quando la strada è pressoché vuota i mezzi, il personale incaricato di realizzare le opere si è palesato in pieno giorno ed era di nuovo nel pieno delle sue attività sin dalle prime ore di questa mattina di giovedì 1° febbraio.
Un primo sbarramento con riduzione del transito su una sola corsia è stato istituito per il rifacimento dell’asfalto nel tratto compreso tra la rotonda di piazzale Cristoforo Colombo e via della villa di Plinio in direzione dell’entroterra. Carreggiata dimezzata in pieno giorno anche nel settore incluso tra via Villa di Plinio a via del Lido di Castelporziano.
Superati quei due ostacoli i conducenti, catapultati nell’incubo di doverci mettere un tempo infinito per raggiungere il quartiere dell’Eur, si sono trovati addirittura risucchiati nelle spire di un altro cantiere, sempre con restringimento a una sola corsia, ma dedicato, questa volta, alla potatura dei pini nel settore compreso tra via Wolf Ferrari, situata nell’abitato dell’Infernetto e via di Acilia, dove si è addensata una colonna di mezzi pubblici e privati di trasporto lunga almeno due chilometri.
Le promesse da marinaio del Dipartimento dei lavori pubblici di Roma Capitale
Eppure proprio l’assessore Segnalini aveva promesso in una nota che, per ridurre al minimo le ripercussioni sulla viabilità stradale i lavori di sostituzione della pavimentazione sarebbero stati effettuati in orario notturno mediante ricorso a cantieri mobili su un tracciato complessivo di 27 chilometri, otto dei quali riservati alle corsie laterali di disimpegno che consentono di entrare e uscire dai diversi quartieri che si affacciano sull’arteria principale di scorrimento (leggi qui).
Il problema è che se questa tiritera continuerà a tenere banco senza che l’amministrazione tenga fede al calendario inizialmente annunciato e, per giunta, nell’assenza più completa di pattuglie di vigili urbani che consentano almeno di ridurre l’impatto sul traffico, i pendolari della Colombo torneranno a respirare solo per 48 ore e cioè quando si concluderà la prima tranche di interventi fissata a mezzanotte del 2 marzo.
Ma sarà solo una piccola boccata d’ossigeno perché le macchine asfaltatrici torneranno a mordere le carreggiate di nuovo tra il 4 marzo e il 9 luglio, così come stabilito nell’appalto affidato da Anas, società del Polo Infrastrutture del Gruppo Fs Italiane per un costo complessivo di 15 milioni di euro a valere sulle risorse destinate a finanziare opere pubbliche in vista del Giubileo del 2025.
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