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Castelli Romani, a febbraio marcia di protesta contro crisi idrica dei laghi di Nemi e Albano

A Febbraio ci sarà una marcia di protesta dei residenti di alcuni centri dei Castelli Romani per sensibilizzare l'opinione pubblica sulla crisi idrica dei laghi in questione

La popolazione dei Castelli Romani si mobilita in massa contro la perdurante crisi idrica che da tempo affligge la zona, e ha fissato un apposito raduno di protesta, con una passeggiata che attraverserà alcuni punti centrali dell’area in questione.

A Febbraio ci sarà una marcia di protesta dei residenti di alcuni centri dei Castelli Romani per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla crisi idrica dei laghi in questione

Nel dettaglio, l’appuntamento è fissato per tutti gli interessati domenica 4 febbraio, presso il piccolo moletto del lago di Albano, alle 10 del mattino della domenica della settimana entrante.

Da quel punto, poi i manifestanti si muoveranno passeggiando, con striscioni e slogan di protesta, passando per i laghi di Albano e Nemi, in difesa dei laghi dei Castelli Romani, che oltre a funzionare da protesta, da cassa di risonanza per sensibilizzare l’opinione pubblica su quest’emergenza idrica, vedrà parlare anche degli esperti, che illustreranno come poter risolvere la situazione e proteggere una bio-diversità sempre più assente.

Domenica 4 febbraio, quindi, chi parteciperà a questa passeggiata potrà scegliere se aderire e far parte del gruppo di volontari che sta portando avanti la protesta per proteggere i laghi dei Castelli Romani.

Tra le problematiche evidenziate c’è quello che, a detta di molti cittadini ed esperti, costruendo tante case il numero esorbitante dei residenti nell’area dei Castelli nelle ultime decadi abbia obbligato a esagerati e dannosi prelievi d’acqua che hanno ridotto molto la presenza nel sottosuolo, e anche la siccità e i cambiamenti climatici, con pioggia e neve sempre più rare, hanno aggravato la situazione dei laghi in questione.

Quel che sottolineano i cittadini e i volontari è anche che spesso il Vaticano ed Acea hanno prelevato direttamente dai due laghi in questione, massicciamente, mentre prelievi di acqua simili non avvengono a Nemi.

Tanto che, per evitare danni e tenere la situazione idrica sotto controllo, tempo fa al lago di Albano è stato installato anche un tele-idrometro per monitorare l’altezza del livello dell’acqua.

Dal lago di Albano si preleva per ottenere acqua da rendere potabile per i comuni di Albano Ariccia e Castel Gandolfo, mentre il Vaticano da qui preleva per vari fini, come per innaffiare i noti giardini vaticani, che avvengono a litri su litri – circa 700 al secondo tutti i giorni, ventiquattro ore su ventiquattro, dicono i manifestanti.

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