Due delle sigle sindacali di base aderiranno alle agitazioni, disagi in vista per i pendolari che utilizzano la Roma-Lido
I collegamenti del servizio pubblico di trasporto sulla metro ferrovia Roma-Lido saranno a rischio nella giornata di mercoledì prossimo 24 gennaio a causa dell’adesione allo sciopero nazionale di 24 ore da parte delle organizzazioni sindacali Usb del lavoro privato-Trasporti Roma e Orsa Tpl.
Il servizio bus extraurbano e quello ferroviario che include oltre alla Roma Lido anche i collegamenti via treno tra la capitale e Viterbo potrebbe registrare disagi e rallentamenti a partire dalla mezzanotte del 24 con la prevista astensione dalle prestazioni lavorative del personale Cotral tra le 8.30 e le 17.00 e dalle ore 20.00 sino a fine servizio.
Le corse saranno pertanto assicurate soltanto all’interno delle fasce di garanzia a tutela di pendolari e viaggiatori fino alle 8.30 del mattino e dalle 17.00 alle 20.00 nell’orario pomeridiano e serale.
Tutte le informazioni sulla modalità di sciopero saranno disponibili sul sito internet cotralspa.it e sull’account Twitter@BusCotral.
Difficile stabilire a monte l’impatto effettivo che lo sciopero avrà sulla regolarità del servizio che produrrà ripercussioni anche sulla rete gestita da Atac nella capitale mentre il giorno precedente, martedì 23 gennaio a incrociare le braccia saranno i tassisti di Roma (leggi qui).
Per avere un termine di paragone occorre ricordare che al precedente sciopero di 24 ore proclamato dalle Organizzazioni sindacali Usb e Orsa lo scorso 27 novembre aveva aderito il 14% dei dipendenti di Cotral.
Diverse le rivendicazioni alla base della protesta del personale dell’azienda regionale di trasporti. Si tratta di richieste attinenti il libero esercizio del diritto di sciopero nei servizi pubblici essenziali dopo le recenti precettazioni decise dal Governo e dall’autorità di garanzia; del superamento dei penalizzanti salari d’ingresso nei confronti dei lavoratori di primo e secondo livello a favore dei neo assunti; della “necessità di modificare l’ossessionante e vizioso criterio che, inneggiando al risparmio, vede bruciare fior di soldi pubblici attraverso appalti e subappalti ad aziende che offrono servizi di scarsa qualità e lavoro sottopagato”; della sicurezza dei lavoratori e del servizio e dell’introduzione del reato di omicidio sul lavoro.
Fanno da corollario alle motivazioni dello sciopero anche l’applicazione di un salario minimo per legge a 10 euro l’ora; l’approvazione di una legge sulla rappresentanza che superi il “monopolio costruito sulla complicità tra le organizzazioni sindacali e le associazioni datoriali di categoria”, il blocco delle spese militari e dell’invio di armi in Ucraina e il potenziamento degli investimenti economici per tutti i servizi pubblici essenziali. La protesta verte infine sul mancato rinnovo del contratto collettivo nazionale per il comparto autoferrotranvieri e internavigatori nel prossimo triennio.
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