Martedì i funerali di Alex, il 14enne ucciso con un colpo di pistola al cuore

I funerali si svolgeranno nella chiesa ortodossa. L'avvocato del bulgaro in fuga: "Ha problemi psichiatrici"

Alexandru Ivan il 14enne ucciso assieme alla mamma

Si svolgeranno martedì 23 gennaio i funerali di Alexandru Ivan, il 14enne ucciso nella notte tra il 12 e il 13 gennaio nel parcheggio della stazione Pantano della Metro C, nel territorio di Monte Compatri, da uno degli 11 proiettili esplosi da più auto in corsa.

I funerali si svolgeranno nella chiesa ortodossa. L’avvocato del bulgaro in fuga: “Ha problemi psichiatrici”

La cerimonia si terrà nella Chiesa ortodossa di Santo Stefano a Valmontone.

La procura di Velletri ha dato il via libero al dissequestro della salma. L’autopsia ha confermato che il 14enne è stato ucciso da un colpo al cuore come anticipato da Canaledieci.

La camera ardente verrà allestita nello stesso obitorio di Tor Vergata dove il corpo dell’adolescente è stato portato la mattina di sabato scorso, e dove si è svolta anche l’autopsia che ha accertato che, ad ucciderlo, è stato un solo colpo di pistola che gli ha centrato il cuore.

La procura di Velletri al dissequestro della salma

La camera ardente verrà aperta martedì, alcune ore prima del funerale che si svolgerà a Valmontone, mentre il corpo sarà tumulato nel cimitero di Labico.

Rinviata la decisione della famiglia di portarlo in Romania. La procura ha disposto, infatti, il nulla osta alla sepoltura a condizione che la salma resti in Italia.

Al momento, le indagini svolte dai carabinieri di Frascati, hanno portato all’arresto dei cugini Corum e Dino Petrow, entrambi indagati per concorso in omicidio. Corum, difeso dall’avvocato Luca Guerra, si era costituito l’indomani.

Dino Petrow è stato rintracciato dai carabineiri qualche giorno dopo a Treviso. All’appello ora mancano due fratelli sempre dell’Est, fuggiti via subito dopo l’omicidio del 14enne.

Dino Petrow fa scena muta all’interrogatorio

La convalida del fermo di Dino Petrov si è tenuta oggi, sabato 20 gennaio, nel carcere di Treviso. “Si è avvalso della facoltà di non rispondere – ha spiegato a conclusione dell’udienza il suo legale, l’avvocato Fabio Frattini -. Eventualmente rilasceremo delle dichiarazioni al pubblico ministero per chiarire la sua posizione“.

Ha problemi di natura psichiatrica. Lui continua ad affermare che non c’entra assolutamente nulla – ha spiegato ancora Frattini -. Che era andato lì solo ed esclusivamente a prendere un cappuccino e un cornetto al bar.

Che si era trovato a dividere una colluttazione che c’era fra due persone. Fra un uomo che stava seduto con lui e un’altra persona che aveva aggredita quella persona che stava con lui (il patrigno di Alex, ndr)”.

“Dino Petrow – ha riferito ancora il legale – sostiene di essere tornato a casa e poi di essere stato contattato per andare a chiarire. Era andato solo a chiarire, assolutamente non per fare quello che è successo. Lui è completamente estraneo ai fatti che gli sono contestati.

Ora ha paura, paura infinita anche di eventuali …ritorsioni. Stava rientrando per chiarire la sua posizione, non voleva fuggire

“.