Omicidio a Pantano, 10 i colpi esplosi: quello fatale per Alex al cuore. Tre i ricercati

Alex ucciso con un colpo al cuore: i colpi esplosi da due auto in corsa. La notte di follia minuto per minuto

Il luogo dell'omicidio e il 14enne assassinato

Una raffica di colpi di pistola esplosi da due auto. E uno, il colpo mortale, che centra al cuore Alexandru Ivan. E’ morto così Alex, il 14enne romeno, assassinato l’altra notte, mentre al seguito della famiglia, si è ritrovato a presenziare a un chiarimento voluto dal patrigno a Pantano dopo una violenta lite al bar di poche ore prima a Borghesiana.

Alex ucciso con un colpo al cuore: i colpi esplosi da due auto in corsa. La notte di follia minuto per minuto

Un chiarimento divenuto rappresaglia: prima partono i colpi da un’auto in sosta, poi da un’altra in corsa. Una decina di colpi di pistola in tutto, quelli esplosi. I colpi esplosi a vanvera, con la speranza di cogliere il suo patrigno, uccidono il ragazzino. Per ora c’è un solo fermato per concorso in omicidio volontario. All’appello mancano tre persone compreso il killer della seconda auto.

Una nottata violenta che l’adolescente si è ritrovato a vivere suo malgrado fino all’epilogo inimmaginabile.

Tutto comincia dieci minuti dopo la mezzanotte. Alex ha appena festeggiato il compleanno della mamma. Sale in auto col nonno materno, e col patrigno alla guida – il nuovo compagno della mamma – vanno a un bar a Borghesiana.

Dall’auto scende solo il patrigno Tiberius. Al bar – come immortala il sistema di videosorveglianza – c’è un gruppo di ragazzi. Tiberius guarda male uno di loro, il tipo che indossa una maglia grigia si avvicina e gli parla.

Tra i due scoppia una lite che degenera subito. Tiberius butta a terra l’uomo con la maglia grigia e per tutta risposta un altro dei presenti, Dino (uno dei tre uomini non ancora rintracciati) gli dà una testata.

Tiberius esce dal bar infuriato. La famiglia è diretta ad Aprilia dove vengono attesi da Grigore zio del ragazzino (il fratello dela madre) per un’altra festa organizzata dallo zio. E’ notte fonda ma Tiberius non digerisce l’affronto.

Si ricorda che quel Dino (che lui sbagliando chiama Dylan) è il cugino di un suo conoscente il 24enne Corum Petrow (l’uomo che ieri sera si è costituito). E allora contatta tramite messanger Corum. Dice che vuole un chiarimento subito. Gli chiede di mettersi in contatto con Dino. E così avviene.

Tutta la famiglia sconsiglia Tiberius di avventurarsi. La madre di Tiberiu, Violeta, si dispera, lo prega di non andare, ma lui non demorde. E allora decidono di accompagnarlo nella speranza di calmare gli animi. Partono adulti e bambini, Alex compreso, che nel frattempo devono rincasare a Roma.

L’appuntamento a Pantano

L’appuntamento è al parcheggio vicino la metro C Pantano, territorio di Monte Compatri. Lì alle tre di notte arriva una prima auto quella con Dino e Corum, partono dei colpi di pistola, forse a salve. Tiberius corre incontro all’auto.

La macchina indietreggia e schizza via verso la via Casilina. In lontananza dalla Casilina sfreccia un’altra auto che spara un’altra raffica di colpi a distanza: uno centrerà al cuore il ragazzino che è lì al parcheggio. Sull’auto due fratelli, anche loro non ancora rintracciati. Potrebbero costituirsi nelle prossime ore.

E’ così che muore Alex. Ammazzato forse con più colpi, di sicuro uno mortale al cuore.

L’interrogatorio

Corum Patrow domani sarà sottoposto all’interrogatorio di garanzia nel carcere di Velletri. Il suo difensore, l’avvocato penalista Luca Guerra, ritiene che non sia stato lui a sparare. “Corum non era presente neanche alla lite al bar, è stato coinvolto senza volerlo.

Il papà di Alex

Ora il papà naturale di Alex si dispera: “Appena riavrò il corpo di mio figlio lo porterò in Romania”.

Uno si è costituito è solo un primo passo, ma mancano gli altri tre. Spero che li rintraccino al più presto”, commenta Eduard, arrivato sabato da Firenze dove vive e lavora da anni.

Appena possibile riporteremo il mio Alex in Romania – ha detto–. Faremo lì i funerali. Non sappiamo però quando… La salma è sotto sequestro”.