Immagini spensierate. Quelle tipiche dei giovani Millennials che, tra un selfie e una serata con gli amici non trovano mai il tempo di annoiarsi e rincorrono i propri sogni e le proprie passioni. Il ritratto di Giovanni Anaclerio, 24 anni e Matteo Cursi, 27 i due ragazzi morti nel terribile schianto che si è verificato sulla via Pontina, nei pressi di Campoverde alle tre di notte di ieri, giovedì 18 gennaio non è dissimile da quello di tanti altri coetanei.
Ritratto dei ragazzi deceduti a bordo della Smart ForFour che si è ribaltata sulla strada statale 148 classificata come la più pericolosa della regione
Si fa fatica a credere che la strada statale 148, classificata lo scorso anno dall’Istat come la più pericolosa della regione Lazio a causa dei numerosi incidenti, anche mortali, che si verificano in punti molto diversi del suo disgraziato tracciato abbia tolto la vita anche a questi due giovani molto conosciuti a Pomezia e ad Ardea dove vivevano e dove lavoravano. Giovanni Anaclerio, il più giovane dei due, un fisico statutario, scolpito in palestra si occupava di sicurezza nei locali notturni della capitale come il Room 26 e il Qube, famosa discoteca della capitale dove era stato anche nello scorso mese di ottobre per gestire l’afflusso e la sicurezza dei tantissimi ragazzi della sua età che la frequentano.
Una vita, quella di Giovanni, fatta di amicizie ma anche di viaggi in altre località della Penisola come testimonia un selfie di un paio di mesi fa che lo ritrae sulla piazza del Duomo di Milano. E Milano doveva essere vicina anche al suo cuore di tifoso dell’Inter cui aveva, tra l’altro, dedicato l’immagine dei calciatori nerazzurri che festeggiano dopo un gol messo a segno durante uno dei tanti derby in salsa meneghina. “Credi in te stesso!!!” con tre punti esclamativi è l’incipit che appare in testa alle informazioni e alle immagini che Giovanni aveva condiviso sulla rete.
Il 27enne Matteo Cursi, sostenitore della Lazio, faceva lo scaffalista in un’azienda di Pomezia era single ma alcune delle foto pubblicate in rete lo ritraggono in momenti di spensieratezza vissute insieme anche ad altre amiche e ragazze della sua età.
Giovanni e Matteo uniti nella vita e purtroppo anche nel tragico incidente in cui hanno l’hanno perduta. I due viaggiavano a bordo di una Smart ForFour con altri tre coetanei, un uomo e due donne, quando a notte fonda, forse a causa della velocità e dell’insidia rappresentata dell’asfalto bagnato dalla pioggia (stando alla ricostruzione degli agenti della Polstrada) mentre viaggiavano in direzione di Roma, la vettura ha perso aderenza travolgendo alcuni segnali stradali e poi schiantandosi contro il guard rail che divide la carreggiata centrale della Pontina dalla corsia laterale (leggi qui).
L’utilitaria si è ribaltata più volte prima di terminare la sua corsa al centro della strada. Giovanni Analcerio era stato sbalzato fuori dall’auto a causa della violenza dell’impatto, mentre gli altri occupanti restavano bloccati all’interno proprio mentre una Fiat Panda, guidata da un giovane 25enne con due amici a bordo, investiva Giovanni per poi travolgere in pieno la Smart dove ha trovato la morte anche Matteo Cursi.
Sul posto sono giunte alcune ambulanze e mentre gli agenti della polizia stradale chiudevano la Pontina al transito delle auto i soccorritori del 118, dopo aver constatato il decesso dei due giovani, prestavano le cure agli altri sei feriti. Una ragazza che versava in gravi condizioni è stata trasportata in codice rosso presso l’ospedale Santa Maria Goretti di Latina. Stessa valutazione clinica per gli altri due occupanti della Smart trasferiti presso la clinica “Città di Aprilia”.
I tre ragazzi che viaggiavano a bordo della Panda, invece, sono stati portati presso l’ospedale Riuniti di Anzio dove sono stati medicati e hanno poi rifiutato il ricovero proposto in via cautelativa dai medici nonostante le loro discrete condizioni di salute.
Il cordoglio sui social
Tanti i messaggi di parenti e amici che, appresa la notizia della scomparsa dei due giovani, hanno affidato alla rete tutto la propria sofferenza. “Che strazio fate buon viaggio Giovanni e Matteo un dolore incolmabile”. “Che destino crudele”, scrive una giovane molto vicina alle famiglie dei due ragazzi, “che strazio fate buon viaggio. Un dolore incolmabile. Dio mio povere mamme…Cugina mia ti abbraccio con il cuore”. E ancora “Anna non doveva andare così ora da lassù vi daranno tanta forza” postato sotto l’immagine dell’utilitaria ribaltata sull’asfalto. Anche l’amministrazione comunale di Pomezia si è stretta a chi è stato colpito direttamente da questo gravissimo lutto porgendo le “proprie condoglianze per le conseguenze del gravissimo incidente della via Pontina” che qualcuno, con senso di veemente frustrazione, definisce una “strada maledetta”.
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