Sei consiglieri sfiduciano il sindaco Tidei: sotto accusa la mancanza di trasparenza su progetti pubblici e i danni all'immagine della città
Con un lungo e articolato documento, è stata presentata oggi una mozione di sfiducia nei confronti del Sindaco di Santa Marinella Pietro Tidei e della sua Giunta comunale.
Sono sei i consiglieri di minoranza ad aver redatto e firmato la mozione, dettagliando le motivazioni che sarebbero alla base della decisione, e cioè gravi mancanze ed omissioni da parte del primo cittadino, che si sono aggiunte agli accertamenti e allo scandalo sui presunti episodi hot in Comune, che la scorsa estate lo hanno coinvolto.
Perdita di credibilità ed affidabilità, mancanza di trasparenza amministrativa, indifferenza e “incomprensibile spavalderia in merito alle numerose notizie apparse sui media”, sarebbero solo una parte delle motivazione addotte dai consiglieri di minoranza in carica nel Comune di Santa Marinella, che oggi hanno trasmesso al Presidente del Consiglio Comunale, la mozione di sfiducia nei confronti del Sindaco Pietro Tidei.
In sei come prevedono le indicazioni dettate dell’art. 30 dello Statuto Comunale del Comune, e dunque per due quinti dei consiglieri in carica, hanno sottoscritto il documento, che sostanzialmente chiede ai colleghi di maggioranza una presa di coscienza e la convocazione immediata di un’apposita seduta del Consiglio, per discutere e infine deliberare sulla sfiducia al Sindaco.
Per i sei consiglieri comunali Domenico Fiorelli, Roberto Angeletti, Alina Baciu, Ilaria Fantozzi, Eugenio Fratturato e Clelia Di Liello, che questa mattina hanno trasmesso la mozione di sfiducia al Sindaco Pietro Tidei e della sua Giunta comunale, sono diversi i punti deboli, ma a pesare come un macigno ci sono anche le indagini in cui il primo cittadino sarebbe rimasto coinvolto.
Vicende che emersero proprio con una denuncia del sindaco Tidei per fare luce su un’inchiesta per un presunto tentativo di corruzione, in cui sarebbe stato attenzionato e controllato in Comune, attraverso apparati informatici, che lo avrebbero immortalato non volendo in un incontro galante.
Sugli stessi contenuti sequestrati dalla Procura, erano state chieste spiegazioni in sede di Consiglio comunale e con un’interrogazione parlamentare in merito “all’utilizzo della cosa pubblica con uno spregiudicato ricorso alle reciproche conoscenze e convenienze personali e alle raccomandazioni, in spregio ai principi di trasparenza, efficacia ed efficienza della pubblica amministrazione”.
Ma sia sulla questione dello scandalo delle intercettazioni video ed audio, che su altre interrogazioni e richieste di accesso agli atti, è lungo l’elenco delle risposte disattese presentato nella mozione di sfiducia dai consiglieri di minoranza.
Una sequela di incognite in cui spiccano progetti di rilevanza cittadina, tra cui il miglioramento e la meccanizzazione della raccolta di rifiuti; la gara di affidamento dello Stabilimento Perla del Tirreno; la realizzazione di nuovo Impianto natatorio comunale; fino a progetti di rilevanza ambientale e turistica come del Museo Marconiano; il futuro del Monumento Naturale Pyrgi; e la tutela del patrimonio arboreo e paesaggistico in riferimento alla diffusione della TOUMEYELLA parvicornis.
Le vicende, riportate sui media poi come si legge nella nota dei consiglieri: “Hanno danneggiato l’immagine della città in campo amministrativo, con un ritratto emerso della cittadina e del sindaco come “Promessopoli”, con le risposte disattese già esposte nei lavori ordinari del consiglio comunale, e la ricorrente mancanza nelle stesse sedute del numero legale, che avrebbero fatto il resto.
Il prossimo passo ora in Comune, potrebbe essere la calendarizzazione e convocazione di un’apposita seduta del Consiglio Comunale, che in questo caso dovrà essere approvata con il voto favorevole di almeno nove consiglieri per provocare la decadenza del primo cittadino in carica e lo scioglimento del consiglio comunale.