Hanno approfittato della concomitanza tra il concerto in piazza di Gianna Nannini e le esplosioni dei botti che, a dispetto dell’ordinanza firmata dal sindaco di Ladispoli per vietarli hanno illuminato la notte di Capodanno, offrendo copertura acustica ai ladri penetrati, si presume allo scoccare della mezzanotte, in un appartamento nella centralissima via Ladislao Odescalchi. Hanno avuto tutto il tempo per scardinare la porta d’ingresso dello stabile con lo stesso piede di porco utilizzato per entrare in un appartamento al primo piano e, una volta dentro, dirigersi a colpo sicuro per smurare a colpi di mazzetta la cassaforte nascosta dietro un quadro appeso in camera da letto.
L’appello lanciato via social da una giovane mamma per rintracciare i malviventi che hanno saccheggiato l’appartamento a Capodanno
“Per fortuna eravamo andati fuori a festeggiare l’anno nuovo e non eravamo in casa” dice Stefania Tudose, 24 anni e che da due vive nella cittadina tirrenica con il marito 29enne, di professione muratore anche lui di origini rumene e arrivato in Italia in tenera età e due figli piccoli: una bimba di tre anni e un bambino di 10 mesi. “Non posso pensare a cosa sarebbe potuto succedere se i ladri ci avessero trovato dentro” prosegue la ragazza che ha deciso di dedicare tutto il suo tempo alla famiglia.
“Ho il sospetto che in qualche modo sapessero dove andare, perché l’unico quadro che hanno spostato era quello che celava la cassaforte e forse anche che sapessero che eravamo fuori perché avevo postato sui social alcune immagini della serata. Di certo io e mio marito non abbiamo ancora smaltito la paura -aggiunge Stefania- e non riusciamo a dormire pensando al pericolo corso. Ma cerchiamo testimoni, persone che abbiano notato qualcuno uscire dall’ingresso della palazzina, anche macchine di passaggio dotate di video camere. Con tutta la polvere che hanno fatto per sfondare il muro dovevano per forza essere sporchi e imbiancati dai calcinacci. Non ci interessa tanto recuperare la refurtiva ma impedire a questi maledetti che vanno a rubare a chi si spacca la schiena per lavorare dalla mattina alla sera di non depredare altre abitazioni”.
Con il forziere spariti soldi e gioielli in un quartiere in cui mancano le videocamere di sorveglianza del Comune
Nel forziere Stefania e il marito, che non sono assicurati contro questo tipo di eventi, avevano messo tutti i loro risparmi, circa 4mila euro insieme ad alcune collanine d’oro del battesimo della figlia. Si fidavano di quella cassaforte che era già presente quando hanno preso in affitto l’appartamento anche perché la centralissima via Odescalchi non è mai stata una zona particolarmente esposta al rischio furti. Tanto che i vari esercizi commerciali presenti in zona, un negozio di abbigliamento, un altro di materassi, lo studio di un dentista non sono dotati di telecamere di sorveglianza al pari della strada su cui il comune non si è mai deciso a collocare alcun impianto di sicurezza con il risultato che Stefania ha chiesto invano ai carabinieri, sopraggiunti per formalizzare la denuncia di furto, di cercare eventuali riprese con le immagini dei malviventi in fuga con la cassaforte.
Inutile anche pretendere un intervento della “scientifica” per rilevare le impronte lasciate nell’abitazione. “Ci hanno spiegato che per furti di ridotta entità questo tipo di sopralluoghi non è previsto” dice con una punta di delusione Stefania che ammette con il senno di poi di aver peccato di “ingenuità. Ma non siamo di certo ricchi e non pensavamo di trovarci in una zona a rischio come, per esempio, potrebbe essere quella del quartiere di Cerreto. Non abbiamo inferriate ma più semplici finestre anti intrusione e loro sono in ogni caso entrati forzando due porte. Avevamo anche pensato di mettere videocamere all’interno dell’abitazione ma soprattutto per verificare se i bambini si svegliano durante la notte. E’ stato uno schock anche per la bambina che ha visto il buco sul muro e mi ha detto: hai visto mamma cosa hanno fatto? Hanno distrutto tutto. E ci è andata bene perché non li abbiamo incontrati”.
La paura adesso è che i malviventi possano tornare
Intanto almeno i danni subiti dall’appartamento sono stati riparati con la manodopera e i materiali rimediati dal marito di Stefania. “Ma al posto della cassaforte adesso c’è solo cemento e intonaco. Abbiamo imparato la lezione. I soldi li lasceremo in banca e i gioielli me li metterò tutti al collo e alle mani quando usciremo per festeggiare, ma la cosa che ci fa più male, oltre alla paura di rivivere un incubo del genere, è che i ladri possano farla franca e andare a visitare altri appartamenti mettendo in pericolo altre famiglie. Se qualcuno ha visto qualcosa ci avvisi contattandoci sul mio profilo Facebook. Inutile dire che accoglieremo eventuali testimonianze garantendo l’anonimato di chi ce le dovesse fornire”.
Trovata la cassaforte smurata nell’abitazione di via Odescalchi
Dopo l’appello rivolto pubblicamente a chiunque avesse visto persone o strani movimenti nei pressi dell’abitazione saccheggiata nel centro di Ladispoli è stata ritrovata la cassaforte smurata dalla camera da letto dei coniugi Tudose. “Ma non sono stati i carabinieri a individuarla -precisa Stefania- il merito è di alcuni adolescenti amici di mia cognata che, con i loro motorini e pagando la benzina di tasca propria, hanno perlustrato le campagne spingendosi fino ai confini con i comuni di Cerveteri e Bracciano, ero convinta del fatto che i ladri dopo averla svuotata se ne sarebbero disfatti da qualche parte“.
La custodia di metallo deformata dai colpi ricevuti per aprirla è stata, infatti, abbandonata nello sterrato posizionato di fronte al parcheggio di un supermercato che si trova al civico numero 121 di via Flavia nella cittadina tirrenica.
Il proverbio dice chi fa da sé fa per tre, ma la signora Stefania non poteva certo immaginare la risposta che ha ricevuto dai militari dell’Arma che indagano sul furto perché, dopo aver aggiornato la denuncia presentata la notte di Capodanno, non hanno ritenuto né di prendere le impronte digitali lasciate sulla cassaforte abbandonata né di richiedere al comune eventuali registrazioni di telecamere posizionate nei pressi del luogo in cui è avvenuto il ritrovamento.
“Si sono limitati a chiedermi se credessi di trovarmi sul set di una puntata del telefilm di CSI Miami -riferisce incredula la giovane donna- precisando che questo tipo di rilievi in un caso come il nostro non si fanno e, per quanto riguarda le riprese, che non avrebbero certo potuto mettersi a visionare ore e ore di filmato. Ma allora, mi chiedo io dobbiamo fare tutto da soli? A questo punto rivolgiamo un nuovo appello ai proprietari delle abitazioni che si trovano sul tragitto incluso tra via Flavia e l’incrocio con via Sorrento sia per sapere se hanno visto movimenti sospetti, sia se sono in possesso di telecamere che abbiano inquadrato la vettura con cui i ladri sono fuggiti dopo aver messo a segno il colpo a casa nostra“.