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“Lasciate tra gli escrementi e derubate dei nostri averi”: parla vittima della casa degli orrori di Ardea (VIDEO)

Esclusivo: parla Gigliola Iannuzzi che, insieme con la sorella Rosa, ha vissuto la terribile esperienza della cohousing di Ardea per la quale sono state arrestate quattro persone

E’ un racconto drammatico, di una donna che ha perso la sorella in circostanze da chiarire, vittima lei stessa di comportamenti che hanno portato all’arresto di quattro persone. Gigliola Iannuzzi, dopo aver denunciato la sua terribile esperienza con la Rsa abusiva di Ardea e dopo la deposizione raccolta dal Pm Ambrogio Cassiani, riferisce ai microfoni di canaledieci.it i fatti oggetto dell’inchiesta.

Esclusivo: parla Gigliola Iannuzzi che, insieme con la sorella Rosa, ha vissuto la terribile esperienza della cohousing di Ardea per la quale sono state arrestate quattro persone

E’ ricca di dettagli sui soprusi patiti dalla sorella Rosa e da lei stessa la commovente testimonianza di Gigliola Iannuzzi. Racconta di cure mancate alla sorella, di conti correnti postali passati di mano, di schede telefoniche personali usate da altre persone, di fantomatiche assunzioni di collaboratrici domestiche e persino di tentativi di vendita di una sua proprietà immobiliare, la signora Gigliola. Tutte denunce che sono state raccolte dagli investigatori e che costituiscono parte dell’ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip Giuseppe Boccarrato, misura riguardante gravi reati addebitati in concorso tra loro agli indagati: circonvenzione di incapace, abbandono di persone incapaci, esercizio abusivo della professione medico infermieristica, autoriciclaggio e falso ideologico in atti pubblici.

Tra gli indagati, oggi in sciopero della fame nella cella del carcere nel quale è detenuta, c’è anche quella che si è sempre mostrata come la paladina dell’antimafia, vicina agli ambienti di Fratelli d’Italia, Maricetta Tirrito.

Nella sua intervista Gigliola Iannuzzi racconta tra le lacrime il calvario al quale è stata sottoposta la sorella Rosa, secondo lei, a causa di cure inappropriate. La donna riferisce anche dei pagamenti coatti pretesi dalle persone che gestivano la cohousing trasformata in Rsa abusiva. E’ un fatto agli atti che “nel carteggio di Gigliola Iannuzzi vi è la presa in carico delle sorelle Iannuzzi, Rosa e Gigliola, da parte del ‘Laboratorio una donna’ con sede in Ardea, via Pisa 39, a firma della presidente, Maricetta Tirrito. Vi sono carteggi inerenti documentazione bancaria a nome delle sorelle Iannuzzi del Banco BPM, filiale di Roma, via Poli 3, riferenti all’apertura di conti correnti. Successivamente a questi vi sono 13 distinte di Bonifici bancari emessi dalle sorelle Iannuzzi, tramite il Banco BPM, in favore della Tirrito, risalenti all’anno 2020”. Gli investigatori hanno sequestrato una carta Postepay Evolution attivata a novembre 2020 e una SIM Postemobile, entrambe intestate a Gigliola Iannuzzi.

Tra gli atti finiti nell’inchiesta anche l’accertamento di invalidità eseguito nel maggio 2021 dal medico legale Inps per il quale Gigliola Iannuzzi è stata riconosciuta “con difficoltà persistenti a svolgere le funzioni e i compiti propri della sua età”: circostanza evidentemente smentita dalla lucidità con la quale la donna si esprime nella lunga intervista che accompagna questo articolo.

Tra le carte sequestrate, c’è anche “una denuncia rapporto domestico, categoria Colf, dove la Gigliola Iannuzzi assume … (nome omesso di una delle arrestate in carcere n.d.r.) ma la data di validità e quella di assunzione risultano nuovamente cancellate con bianchetto”. Anche di questa circostanza la signora Gigliola ha riferito ogni dettaglio agli investigatori.

Tra gli atti sequestrati nella casa degli orrori figura anche una procura speciale in delega di Gigliola Iannuzzi a favore di un avvocato con apposta una sua firma apocrifa e la dicitura “firmato davanti alla signora … (sempre la stessa donna agli arresti in carcere n.d.r.)”.

In una cartellina sequestrata sempre nella struttura di Ardea, gli investigatori hanno trovato l’atto di proprietà di un immobile di Ovindoli delle sorelle Iannuzzi con alcuni verbali di assemblee condominiali riferito a quello stabile. Qualcuno si preparava a venderlo, come accusa nell’intervista la signora Gigliola?

Ad avvalorare il racconto della donna da noi intervistata, ci sono anche le testimonianze di due persone (un addetto alla sicurezza e la segretaria di Maricetta Tirrito) secondo le quali la Tirrito aveva la piena disponibilità delle carte di pagamento degli ospiti della struttura. Si parla di centinaia di migliaia di euro, spesi spesso per uso personale. Nella borsa della Tirrito la Polizia ha rinvenuto e sequestrato tre carte Postepay e altrettante carte Bancoposta. Nell’ordinanza di custodia cautelare sono riferiti episodi tendenti a spogliare i malati dei loro averi.

Ovviamente sarà il processo a stabilire, attraverso le prove, la veridicità del racconto di Gigliola Iannuzzi e le eventuali responsabilità di ciascuno degli indagati. E’ importante ricordare, infatti, che tutte le persone citate e coinvolte nell’inchiesta sono da ritenersi innocenti fino al terzo grado di giudizio e siamo disponibili a ospitare la loro versione dei fatti in nome del principio della libertà di espressione e di documentazione di un fatto che ha sconvolto molte famiglie e un’intera comunità.