Torvajanica, latitante della Sacra Corona Unita catturato dalla polizia: deve scontare una lunga pena

Cade nella rete tesa dalla polizia di stato un latitante dell’organizzazione criminale pugliese

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Deve scontare 20 anni di carcere per associazione mafiosa, traffico di armi e stupefacenti il latitante 71enne della Sacra Corona Unita pugliese arrestato dalla polizia di Stato a Torvajanica.

Cade nella rete tesa dalla polizia di stato un latitante dell’organizzazione criminale pugliese

N.R. affiliato al sodalizio criminale che si spartisce con la ‘Ndrangheta e la Mafia i traffici criminali nel sud d’Italia si era reso irreperibile lo scorso mese di novembre, pochi giorni dopo che la sentenza di condanna per i reati commessi era diventata definitiva e la Procura della Repubblica di Lecce aveva emesso nei suoi confronti il provvedimento di esecuzione per il cumulo delle pene inflitte nei suoi confronti. L’ordine di cattura è stato spiccato il 17 novembre scorso e fa riferimento a una serie di reati che includono la partecipazione a un’organizzazione criminale di stampo mafioso, all’associazione finalizzata al traffico di stupefacenti e a quello di armi.

La cattura di N.R. è stata effettuata dagli agenti della Squadra Mobile e del Servizio centrale Operativo della Polizia di Stato (Sisco) di Lecce, con l’ausilio operativo della Sisco di Roma, ed è avvenuta a seguito di un’articolata sequenza di indagini che hanno permesso di localizzare il latitante in un supermercato dove stava facendo la spesa.

Il pregiudicato leccese catturato dalla polizia di Stato è un personaggio di spicco della criminalità organizzata salentina che nel primo decennio degli Anni duemila gestiva per conto del clan Nisi-Briganti un ampio ventaglio di attività illecite.

L’arresto effettuato nelle ultime ore va ad aggiungersi al lungo elenco di interventi di prevenzione e repressione dei reati commessi da clan e da singoli spacciatori di droga effettuati nelle ultime settimane nell’area del basso litorale romano compresa tra le cittadine di Pomezia e Nettuno (leggi qui).

La zona costiera del Lazio vanta una lunga tradizione di arresti legati a esponenti delle più importanti organizzazioni criminali del nostro Paese proprio perché in grado di offrire discrezione e condizioni di anonimato quasi assoluto in quartieri e zone residenziali che si riempiono di villeggianti e residenti nel periodo estivo.

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