C’è una prima, e ottimistica, indicazione per la riapertura dell’ospedale di Tivoli: non prima di tre mesi. A fare la stima il presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca: “Per quanto riguarda l’ospedale di Tivoli – ha detto – stimo che per la riapertura dell’intero polo ospedaliero, e non solo del pronto soccorso, non potrà avvenire prima di tre mesi”.
I tempi di riapertura dell’ospedale. La stima di Rocca: “Non prima di tre mesi”
Per far tornare in funzione il San Giovanni Evangelista “ci vorranno settimane”. “C’è una parte dell’ospedale va innanzitutto dissequestrata una volta terminate le indagini della procura. E per ripartire c’è la necessità di ripristinare la cabina elettrica, ora sotto sequestro – ha spiegato -. Poi vanno rimessi a norma i reparti: hanno assorbito tanto fumo, tossico. Quindi ci sarà la necessità di tinteggiare le pareti”.
Per quanto riguarda la causa del rogo nell’ospedale di Tivoli Rocca non dà spazio a ipotesi: “Aspettiamo la relazione dei vigili del fuoco e le conclusioni della magistratura”, ha ribadito come ai microfoni di Canaledieci a Tivoli l’indomani dell’incendio.
La Commissione d’inchiesta
Il Governatore ha comunque annunciato l’istituzione, a breve, di una Commissione d’inchiesta regionale sul caso del rogo. “Una Commissione – ha però precisato – che non si sovrapporrà al lavoro degli inquirenti”.
Gli investimenti
Alla Pisana intanto si continua a discutere di investimenti sui sistemi antincendio. “Però anche quando questi dispositivi non sono aggiornati, ci sono norme che autorizzano il funzionamento delle strutture con squadre di addetti formate per le attività antincendio. E che devono garantire che non succeda quanto successo all’ospedale di Tivoli”.
Già prima di quanto avvenuto a Tivoli “abbiamo preparato una delibera per impegnare 1,2 miliardi di euro per l’edilizia sanitaria“, ha aggiunto Rocca.
Dell’enorme somma 700 milioni sono stati destinati ai sistemi antincendio e per gli interventi antisismici.
“Sul versante dei sistemi antincendio investiamo 375 milioni – precisa Rocca – Sono risorse che rientrano nel cosiddetto articolo 20, l’edilizia sanitaria, e seguono un meccanismo complesso e lungo. Sono soldi che servono innanzitutto per realizzare i progetti esecutivi, i quali poi vengono invitati al ministero della Salute che a sua volta eroga le cifre necessarie“.
Il precedente di Villa San Pietro
“L’ incendio all’ospedale di Tivoli lascia attoniti, una tragedia enorme – ha fatto sapere da parte sua l’ex assessore alla sanità Alessio d’Amato – Questo è il momento del cordoglio …poi verrà il momento di capire le cause di questa tragedia e le responsabilità“.
“Conosco bene cosa significa affrontare una notte così, il buio, l’odore acre del fumo che arriva in gola, l’ansia per i pazienti da trasferire – ha aggiunto D’Amato – Affrontammo l’incendio dell’ospedale Villa San Pietro a Roma e la sua completa evacuazione senza nessun ferito grave e con l’incolumità di tutti i pazienti, in quel caso molte partorienti e neonati. Mi stringo attorno alla comunità di Tivoli e a tutti gli operatori sanitari“.