Topi all’interno dell’ex “Centro Direzionale Alitalia”: bloccati con un bottino di oltre 700 chili di rame

Roma, banda del rame colpisce ancora: l'obiettivo è di nuovo l'ex "Centro Direzionale Alitalia" e gli arrestati arrivano anche questa volta dal campo nomadi di via Candoni

Furti di rame - foto Carabinieri

Erano tutti nomadi e tutti provenienti dal Campo di Via Candoni già fin troppo noto come nascondiglio della criminalità, i cinque arrestati che con il favore del buio nel tardo pomeriggio di ieri, si erano introdotti nell’ex Centro Direzionale Alitalia, per cavarne quanto più rame possibile. Un’impresa che stava per fruttargli migliaia di euro con un bottino di oltre 700 chili di metallo, prima del blitz dei Carabinieri.

Roma, banda del rame colpisce ancora: l’obiettivo è di nuovo l’ex “Centro Direzionale Alitalia” e gli arrestati arrivano anche questa volta dal campo nomadi di via Candoni

Provenivano tutti dal Campo nomadi di Via Candoni, un’incubatrice fin troppo nota di malvivenza, i cinque topi del rame che avevano organizzato il nuovo colpo del rame dopo un altro tentativo messo in atto a luglio di quest’anno.

I ladri così come per la scorsa irruzione all’interno della struttura attualmente sottoposta ad amministrazione straordinaria, sono stati bloccati in tempo prima di predare altro metallo prezioso di cui avevano già accumulato un bottino di oltre 700 chili.

Dieci braccia che non hanno saputo evitare tutti i rumori all’interno della struttura facendo scattare l’allarme e il controllo dei militari del Nucleo Radiomobile di Roma, che una volta entrati hanno trovato i ladri ancora impegnati nelle operazioni di asportazione di cavi, placche, staffe e altro materiale, con l’unica caratteristica comune per l’obiettivo della spedizione dei predoni, e cioè il rame.

Per tutti e cinque sono scattate le manette con gli accertamenti di rito che hanno confermato la provenienza dei nomadi tra cui ragazzi appena 18enni, dal Campo di via Candoni.

Una fabbrica del crimine continuamente sottoposta a indagini e controlli, che solo qualche giorno fa sempre i Carabinieri avevano eseguito con un blitz all’interno del campo, per accertare il collegamento tra gli occupanti e gli atti vandalici ai mezzi bus ATAC, con il risultato del sequestro di documenti falsi e nulla che facesse presagire all’organizzazione di un altro colpo, comunque fallito.

Quanto rinvenuto dai Carabinieri è stato sequestrato e affidato ai responsabili della struttura che hanno anche presentato regolare denuncia-querela. Gli indagati sono stati tutti trattenuti e sottoposti agli arresti domiciliari. Il Tribunale di Roma ha convalidato gli arresti.

Ora dovranno rispondere del reato di furto aggravato in concorso, mentre non è chiaro se ad eseguire il nuovo colpo del rame ci siamo i precedenti responsabili già fermati nel furto fallito a luglio 2023.

Si precisa che il procedimento versa nella fase delle indagini preliminari, per cui gli indagati devono ritenersi innocenti fino ad eventuale sentenza definitiva.