Il pirata si è costituito in una caserma dei carabinieri accompagnato da un avvocato: denunciato
In tarda serata ha ammesso: “Sono stato io, ho avuto paura e sono andato istintivamente via”. Si è costituito il pirata della strada che alla guida di un furgone ieri mattina ha investito e ucciso a La Storta Arturo Ferettini.
Il 56enne era stato travolto sulle strisce pedonali sulla via Cassia, all’incrocio con via dell’Isola Farnese alle sei e mezzo ed era stato abbandonato sull’asfalto. Il conducente del furgone – un operaio romano di 60 anni – invece di fermarsi a prestare soccorso, era fuggito via.
Ad accorgersi di Ferettini sono stati degli automobilisti di passaggio che hanno avvisato il 112: “C’è un uomo a terra, sembra morto. O comunque ferito gravemente”.
Ad indagare sul caso i carabinieri de La Storta che si sono messi subito sulle tracce del furgone pirata. Agli atti avevano subito messo un filmato di una delle tante videocamere di sorveglianza della zona che hanno ripreso parte dell’investimento.
Il pirata, si è presentato ieri sera alla stazione dei carabinieri di La Storta insieme al suo avvocato. In accordo con la procura è stato denunciato per omicidio stradale e omissione di soccorso.
Ferettini, che sui social si faceva chiamare Re Artù, è il 42°esimo pedone morto sulle strade tra Roma e provincia dall’inizio del 2023. Le vittime degli incidenti stradali complessivamente sono 182.
Arturo Ferettini era un rider. Di origine bresciana viveva a Roma da anni.
Nessuna traccia per ora, invece, dei due pirati della strada in sella a uno scooter rubato che venerdì sera hanno travolto tra il Tufello e Montesacro il settantenne Luigi Locantore.
L’anziano, travolto mentre attraversava viale Carnaro, è morto il giorno dopo in ospedale.
Su quest’ultimo drammatico investimento mortale stanno indagando i caschi bianchi della Polizia Locale di Roma Capitale. Al vaglio le telecamere. Non è escluso che i due pirati fossero dei rapinatori in fuga.