Fiorucci, la sindaca di Pomezia sul licenziamento di oltre 200 persone: “Farò tutto il possibile per scongiurarlo”

Consiglio straordinario a Pomezia per un piano strategico di salvataggio di oltre 200 lavoratori della Fiorucci: già avviata la procedura formale del licenziamento

Nella foto la sede dell'Azienda Fiorucci a Santa Palomba - cananledieci.it

La crisi dell’azienda Fiorucci, lo storico marchio italiano agroalimentare, potrebbe trasformarsi in meno di tre mesi in una situazione irreversibile sia per la sede di Parma che per quella di Santa Palomba, dove il taglio previsto dei lavoratori è di poco più della metà, su 400 persone che vi lavorano attualmente, anche più che 50enni.

Le scelte aziendali che hanno condotto fino a questo punto, sarebbero collegate ad un taglio delle produzioni e l’esternalizzazione di alcuni processi, ma è la sindaca di Pomezia Veronica Felici in queste ore, a cercare comunque di prendere tempo con tutti i mezzi politici di cui dispone, per ritornare ad un tavolo di trattativa e salvare il lavoro di decine di famiglie.

Consiglio straordinario a Pomezia per un piano strategico di salvataggio di oltre 200 lavoratori della Fiorucci: già avviata la procedura formale del licenziamento

Il numero 227 oggi, a Santa Palomba, assume il significato di un futuro nero sul fronte lavoro, per tutti quei dipendenti della Fiorucci, che numeri non sono, ma che al contrario hanno contribuito a farne di numeri e tanti, negli anni d’oro di questa azienda, marchio rinomato della produzione italiana.

La storica sede di Santa Palomba, sta infatti per subire una serie di tagli chirurgici da tutti i punti di vista, dei processi e dei lavoratori, i primi esternalizzati i secondi a casa, a riprendersi se riusciranno, da questa pesantissima tegola caduta all’improvviso sulla loro testa.

Dopo l’annuncio di un imminente esubero, da lunedì scorso è stata avviata la procedura formale del licenziamento, tagli che fanno seguito all’acquisizione del 100% dell’azienda da parte di due fondi esteri, e che hanno richiesto la decisione agli alti vertici, dell’uso di grosse cesoie più che di forbici, nei confronti dei lavoratori, e nonostante tutto per la possibilità “dichiarata” di mantenere la produzione in Italia.

Tra meno di tre mesi, potremmo assistere a questo destino che sembra ineluttabile, ma che oggi ha visto in prima linea per contrastarlo la sindaca del Comune di Pomezia che nelle ultime ora ha pubblicato una dichiarazione circa un piano di azione politico per fermare questo processo e verificare tutti gli strumenti possibili per salvare il lavoro a oltre 200 persone.

Come Sindaco, ho il dovere morale di mettere in campo tutte le azioni in mio potere per scongiurare il peggio per i lavoratori. Il mio appello è rivolto a tutte le forze politiche del territorio e al Governo: in questi giorni siamo chiamati a raccolta sotto un un’unica bandiera, quella della difesa del lavoro e del futuro di decine di famiglie”.

Domani intanto la prima cittadina chiederà di convocare un’assemblea straordinaria dei Capi Gruppo in Comune con l’intento di programmare a stretto giro un Consiglio Comunale straordinario.

“E’ necessario trovare una via percorribile che consenta di dare voce ai lavoratori di Fiorucci nei luoghi preposti e per farsi ascoltare – in fretta e subito – da chi delle Istituzioni può intervenire per risolvere la complessa situazione” – ha concluso la sindaca Veronica Felici.